5 cose che ho imparato vivendo 5 settimane in fattoria

Hai mai voluto cambiare vita?

Mandare tutti a cagare, dal profondo del cuore: al datore, alla città, alla società, ai comfort moderni.

Vivere un’altra vita, anche solo per un mese, ti fa cambiare idea su molte cose. È come osservarsi da fuori: ti fermi, riprendi fiato e diventi spettatore imparziale del mondo in cui vivi. Invece di correre sulla ruota del criceto, osservi l’inutilità del gesto.

Come ho anticipato qualche settimana fa, a metà gennaio ho deciso di mollare tutto e andare a vivere in fattoria. Un’esperienza fantastica che tutti dovrebbero fare, perché ti fa aprire gli occhi e inizi a vedere il mondo da un punto di vista diverso. Ecco quello che ho imparato (e come può aiutarti) durante 5 settimane sulle Alpi.

1 – Ti puoi abituare a tutto

Se mi avessero detto che per un mese dell’inverno alpino non avrei visto un calorifero, e che l’unico modo per avere l’acqua calda era di scaldarla nella stufa a legna, la mia reazione sarebbe stata del tipo:

Ma anche no.
Ma anche no.

Eppure, dopo il primo impatto non è stato così male. Anche lavorare 12 ore sotto la pioggia ininterrotta, sapendo che al ritorno a casa avrei trovato le condizioni di cui sopra, era diventato poco più che un fastidio.

Il tuo corpo e il tuo spirito hanno un’abilità di adattarsi alle condizioni mutevoli che non ti immagini. Finché rimani nel placido comfort di casa, non te ne accorgi perché il tuo cervello non ha l’opportunità di dimostrarti quanto è bravo a cambiare a seconda dell’ambiente esterno.

Questo porta al terrore della perdita, spesso insensato. Pensi che la tua vita sarà rovinata se prendi un brutto voto, la tua squadra va in serie B, ti esplode il cellulare?

Tranquillo, sopravviverai.

Ingigantisci senza motivo le conseguenze nefaste di possibili eventi, ti cresce l’ansia, hai paura. Senza sapere che, male che vada, ti ci abituerai. Non hai bisogno di tutto quello che ti circonda, e sui cui spendi lo stipendio.

Fra i molti casi di persone ansiose con cui ho parlato, almeno un 90% rientra in questa categoria: ingigantiscono problemi irreali, perché non si rendono conto di potersi adattare a uno standard di vita diverso. Lo stai facendo anche tu?

2 – Il piacere è nelle cose semplici

“Piacere” è un concetto relativo: si tratta della differenza fra il livello minimo delle tue aspettative e quello che ti ritrovi in realtà.

Nella società moderna sei abituato ad aspettarti livelli di benessere elevati, irrealistici. Se tutto va alla perfezione lo consideri normale, perché siamo nella società moderna, capperi! Se qualcosa va storto ti arrabbi, perché non è possibile che tutte le sfighe capitino a te.

Basta poco per rovinarsi la giornata: autobus in ritardo, un giorno di pioggia, la caldaia che si guasta. Le tue pretese sono così alte che è impossibile arrivare indenne a fine giornata. Dai il tuo benessere per scontato, quando non lo è affatto.

Impari ad apprezzare le comodità quando non le hai più. Scopri che il rompersi della caldaia non è un avvenimento così pessimo, perché significa che una caldaia ce l’hai.

Impari anche a godere delle piccole cose. Una giornata di sole, una tazza di cioccolata calda dopo il lavoro, il tepore delle coperte mentre fuori il tuo fiato si condensa.

O il tuo lupo che decide di NON mangiare l'ultimo coniglio (storia vera).
O il tuo lupo che decide di NON mangiare l’ultimo coniglio (storia vera).

In mezzo al benessere, ti dimentichi che il mondo è un posto straordinario e lo sarà sempre di più. Sei più concentrato a vedere quello che va male, piuttosto che a osservare le bellezze che ti circondano. Liberarti dal vuoto benessere che ti distrae dalle cose belle della vita è come liberarsi dalle cose inutili: butti quello che non ti serve, che crea solo caos e malessere nella tua vita.

Perché sì, c’è un “troppo benessere” oltre al quale comincia ad essere dannoso. È quando le tue pretese si alzano così tanto che ti lamenti per quello che non hai, invece di goderti quello che hai. Ti accorgi del circolo vizioso nel quale sei invischiato solo quando, di colpo, le comodità non ci sono più. Allora ci pensi e dici: capperi, vivo meglio senza.

3 – La vita frenetica non fa per l’uomo

Lavorare 10 ore al giorno 7 giorni a settimana può suonare male, ma lo preferisco mille volte rispetto al lavoro d’ufficio di 8 ore con sabato e domenica liberi.

In un lavoro da ufficio, sei col fiato sul collo: corri a prendere l’autobus, arriva all’ultimo minuto al lavoro, il  capo che ti alita sul collo tutto il tempo. Pranza al volo, che non hai tempo per gustarti il cibo. No grazie.

Meglio lavorare per più tempo, ma con ritmi umani. Sveglia, caffè, quattro chiacchere. Con calma mi vesto e inizio a dar da mangiare alle mucche, fermandomi per accarezzarle un po’. In una fattoria, i ritmi sono per forza lenti: se vai troppo veloce fai le cose male, fai errori. Se hai in mano una motosega, non è il massimo.

Ho sempre detto che l’uomo non è fatto per vivere sempre di corsa, lo stress viene da quello. Più rallento il ritmo, più mi accorgo che è vero. Come fai a vivere bene quando sei schiacciato da mille impegni? Come fai a goderti la vita quando non hai un secondo per fermarti e riposare?

Se l’ansia deriva dall’ingigantire problemi inesistenti, lo stress è causato da una vita troppo frenetica. Tranquillo, respira, prenditi una pausa. Non studiare troppo, non pensare a fare carriera. La tua salute è più importante.

Sei nella spirale autodistruttiva del lavorare sodo e riempirti di stress, per circondarti di un benessere che ti fa star male? Troppe persone fanno così. La felicità sta nell’opposto: riduci il lavoro per ridurre lo stress, e impara a goderti le piccole cose invece che rincorrere il consumismo. Perché…

4 – I soldi non sono poi così importanti

Quando ho chiesto se potevo andare a lavorare per un mese in fattoria, il proprietario mi ha offerto vitto, alloggio e uno stipendio più che buono. Io gli ho detto: alt, non mi interessa, dammi solo vitto e alloggio (troppo distante la prima strada asfaltata per pensare di farcela in auto). Un lavoro ce l’ho già e mi basta per vivere, non mi serve guadagnare di più.

Fare soldi ti serve solo fino a quando sei intrappolato nel ciclo “compro per dimenticare”: hai un lavoro che non ti piace, sei stressato e insoddisfatto, quindi cerchi di colmare il vuoto che senti dentro acquistando prodotti vari. Quando impari le lezioni dei 3 punti precedenti e ti accorgi che questa spirale non ha senso, puoi essere felice anche senza la contentezza degli acquisti inutili.

Ed è quella la vera felicità. Non la sporadica e sfuggente contentezza che ti offre il denaro. Non hai più bisogno di spendere, perché non c’è nessun vuoto da riempire.

5 – Anche l’uomo è un animale (no, seriamente)

L’ho imparato sui libri di scuola, ma non me ne sono veramente reso conto finché non ho vissuto insieme a quasi 80 animali per più di un mese. Dopo poco sapevo non solo tutti i nomi, ma il carattere di ognuno dei 38 cani. Ti accorgi che hanno tutti una loro personalità, e sono più intelligenti di quello che pensi.

Guardando gli animali, capisci anche molto dell’uomo. L’essere umano è comandato dal’inconscio: la corteccia prefrontale, quella adibita al pensiero razionale e che ci distingue dagli altri animali, si è evoluta in seguito ed è subordinata alla parte animale.

Oggi viviamo così distaccati dal mondo animale, che quasi ci dimentichiamo di farne parte anche noi. Ti dimentichi di fare piccoli gesti che hanno un grande impatto sul tuo benessere, come mangiare meglio, perché perdi il contatto con la realtà che ti circonda.

Ho visto bambini rovinati da genitori che li tenevano sotto la campana di vetro: non giocare nella terra che ti ammali, non allontanarti che ti perdi, non andare in bici che ti fai male, non uscire con la pioggia che ti viene il raffreddore. Nel tentativo maldestro di fare del bene, stanno distruggendo loro figlio perché si sono dimenticati che anche lui è un animale: è fatto per esplorare, scoprire, scottarsi col fuoco. Anche ammalarsi. È così che un animale cresce, l’ha fatto per milioni di anni.

Se non hai figli, fallo su te stesso: non rinchiuderti in casa perché puoi ammalarti che fa freddo. Pazienza, ti ammalerai. Il tuo corpo tornerà più forte di prima.

Una considerazione importante

I cinque aspetti qui sopra sono tutti collegati: se ti abitui a vivere in modo più semplice, più a contatto con la natura e lontano dal caos quotidiano, sarai più felice e vivrai meglio. Ti accorgerai allora che non ti serve comprare oggetti inutili per dimenticarti dei problemi quotidiani.