Come trovare lavoro (anche con la crisi)

Sei diplomato o laureato, ma non trovi lavoro? Sei preoccupato per il tuo futuro?

Il mio passaggio dal mondo dell’università a quello del lavoro è stato indolore. Cinque mesi prima della laurea ero già stato assunto negli Stati Uniti per un anno, finito il quale ho trovato un altro lavoro in 6 ore.

Non sono superman, non sono un raccomandato. Sono un ragazzo normale che viene da una famiglia normale, ho finito il liceo con 72 e mi sono laureato con 94. Papà non è amico del mio capo, la fortuna non c’entra.

In questo articolo ti guiderò verso un lavoro soddisfacente. Ti chiederò di impegnarti, sei pronto a metterti in gioco? Questo articolo non fa per te se vuoi trovare una scusa per dire “ci ho provato ma non ce l’ho fatta.” Questo non è un articolo per i deboli di cuore.

La verità sulla crisi

Per lavoro ho viaggiato molto in Europa e nel mondo, di una cosa mi sono accorto: l’Italia è indietro. Molto. Possono dirtelo i telegiornali, ma finché non lo vedi con i tuoi occhi non ti rendi conto dell’enorme differenza fra lo Stivale e i Paesi veramente avanzati. Siamo su un altro livello.

Siamo nati nel posto e nel tempo sbagliato per trovare un lavoro con facilità, questo è appurato.

Ma ho viaggiato molto anche in Italia e mi sono accorto di un’altra cosa: tante persone usano la scusa della “crisi” per piangere miseria.

Nell'immagine: persone che si lamentano della crisi.
Nell’immagine: persone che si lamentano della crisi.

La crisi è una parola, un capro espiatorio. Non fraintendermi: l’Italia è arretrata e trovare un lavoro decente è difficile, soprattutto per i neolaureati. La crisi è una situazione economica, politica e sociale che permea tutti gli strati della società ed è insinuata in tutto; non è un mostro che può essere ucciso eliminando un politico, tagliando le tasse, aiutando le imprese.

Ma soprattutto: non puoi sperare che qualcuno risolva la crisi per te.

Non succederà perché la crisi è strutturale, non se ne andrà. È una brutta situazione la nostra, ma non ci possiamo fare niente. Quello che invece possiamo fare è combattere per trovare un lavoro decente.

Di lavori buoni ce ne sono ancora in Italia. Superare i 2.000 euro netti al mese non è impossibile, con le giuste tecniche che ti spiegherò in questo articolo. Ma prima devi cambiare mentalità.

Ecco un ragionamento tipico e sbagliato:

  1. C’è crisi.
  2. Non riuscirò a trovare lavoro.
  3. È inutile che spreco energie, tanto fallirò.
  4. Invece che mettermi in gioco resto a casa e mi lamento.

Se non cerchi lavoro attivamente, se non fai qualcosa per meritartelo, certo che fallirai. Ma non perché c’è crisi, è perché non stai cercando. Se fossi convinto che il lavoro è a portata di mano, faresti di tutto per non fartelo scappare. L’unica differenza è la tua motivazione.

Con la giusta motivazione puoi arrivare dove vuoi, quando la unisci al una strategia efficace. Dovrai competere con tante persone per un lavoro, ma hai un vantaggio: il 99% di queste persone non sanno come cercare e ottenere un lavoro efficacemente. Ecco perché io non ho mai avuto problemi.

Preparati a dovere

Quando guardi una partita di calcio, non vedi 11 tizi che corrono dietro a un pallone. Vedi difesa, centrocampo e attacco. Nelle punizioni la disposizione degli uomini è studiata al centimetro, ogni attacco avversario viene neutralizzato secondo uno schema studiato a memoria.

Per raggiungere questo livello di efficienza serve tanto allenamento e pratica, ma soprattutto uno studio delle situazioni e delle tattiche. La vittoria del derby inizia nelle settimane prima sulle lavagne e negli allenamenti.

Allo stesso modo, l’assunzione non è che l’ultimo passo di un percorso lungo anni durante i quali hai fatto una serie di scelte tutte finalizzate all’obiettivo: farti assumere. Se dopo la laurea inizi a correre da un’azienda all’altra come un pollo senza testa, farai poca strada.

Studia come si deve

Il primo passo verso un lavoro stabile è lo studio. Attenzione: non parlo solo dello studio scolastico. Quello è importante, ma non fondamentale.

Studio significa soprattutto apprendimento.

Le radici per il lavoro in America che ho trovato nel 2012 risalgono a otto anni prima, il 2004, quando ho iniziato a imparare l’inglese. Senza la lingua internazionale, non so dove sarei ora. Sarei una persona diversa, forse senza lavoro. Forse senza laurea.

La prima cosa che devi imparare è l’inglese, per farlo ti rimando a questa pagina.

Okay, ora che ci siamo occupati di questo, pensiamo a studiare altro. Qualcosa di utile, tanto per cambiare.

Ti piace la filosofia? La storia? La poesia? Prima di sceglierlo come carriera, pensaci bene.

La cruda verità è che in questi campi non girano soldi. Se non girano soldi, non girano nemmeno quelli che un datore deve tirare fuori per darti lo stipendio.

A me piace da matti la storia, ma non l’ho scelta all’università perché sapevo che non avevo possibilità di trovare un buon lavoro. Adoro anche l’informatica, ma in Italia è una competenza che stenta a decollare (e la concorrenza è troppa). Quindi ho scelto un’altra materia che mi ha sempre appassionato: l’economia.

Se sei a scuola, inizia a pensare all’università che fa per te. Guarda su internet le statistiche di assunzione, ti serviranno per farti un’idea. A proposito: se non conosci la statistica, ti consiglio di leggere qualcosa a riguardo. Su internet è pieno di manuali gratuiti, la statistica è una delle cose più importanti che puoi imparare nella vita perché è l’unico metodo per interpretare i fatti in maniera oggettiva.

Non è lamentandoti del sistema che troverai un lavoro.

Dici che non sei portato per lo studio e vuoi andare a lavorare dopo le superiori? Puoi farlo, l’università è importante ma non indispensabile. Bill Gates ha lasciato l’università. Ma se non studi, devi trovare un altro modo per imparare qualcosa che ti garantisca un buon lavoro. Ricorda uno dei principi fondamentali del lavoro: se non ti specializzi in qualcosa, non hai speranze di andare oltre la soglia di sopravvivenza.

Se non ti piace studiare, punta a un’università di provincia. Non ti serve laurearti con il massimo dei voti alla Bocconi, ti basta un calcio in culo all’università sconosciuta del paesino. Sarai automaticamente più appetibile di centinaia di migliaia di giovani che hanno abbandonato, già questo non è poco.

Nella nuova economia i compiti banali possono essere svolti dalle macchine, se vuoi un lavoro come si deve l’unica è sfruttare il solo vantaggio che ha l’essere umano nei confronti del computer: l’intelligenza.

Diventa unico (e usalo a tuo vantaggio)

Io mi sto specializzando in una nicchia ben definita: un italiano che sa l’inglese alla perfezione con esperienza lavorativa negli Stati Uniti, specializzato nel commercio di prodotti alimentare italiani in Europa e una grande competenza nei vini.

Ce ne sono come me, ma ce ne sono pochi. Questo mi rende merce rara, che secondo le leggi dell’economia si traduce in un vantaggio concreto: uno stipendio più alto. La prova è il mio attuale lavoro, che ha una paga più alta di quello che avrei mai potuto sperare di ottenere in Italia come manager senza esperienza.

Più ti specializzi, più il tuo lavoro pagherà bene. Se resti sul generico, riceverai uno stipendio da fame. Il tuo stipendio è determinato dalla tua utilità economica, ossia quanti soldi fai fruttare al tuo datore. Se hai un lavoro generico, forse grazie a te il datore guadagna 5.000 euro al mese e te ne darà 1.500 lordi (poco meno di 1.000 netti). Ma se hai un profilo professionale straordinario e grazie alla tua competenza fai guadagnare al datore 100.000 euro al mese, non ci penserà due volte a darti 20.000 euro lordi in busta paga.

Non vuoi andare in una gara al ribasso, puoi solo rimetterci. Se diventi unico, non ci sarà la fila di gente che può rimpiazzarti. Il mio lavoro un America pagava bene non perché ho dovuto studiare dieci anni, ma perché pochi italiani che parlano bene l’inglese sono disposti a trasferirsi negli Stati Uniti per un anno. Di questi, in pochi hanno letto l’annuncio di lavoro.

In parole povere, la strategia è: studia e fai pratica per specializzarti in un settore ultra-specifico, poi prenditi quel lavoro che richiede esattamente le tue rarissime qualità. Diventa un professionista.

Scegli adesso la tua specializzazione e inizia il percorso che ti porterà all’unicità. Anche se sei a scuola, non è lo studio formale che ti renderà unico. L’università sono le fondamenta del sapere, sta a te costruirci sopra una casa. È una strada che dura anni, non puoi non avere un piano.

Qui voglio fare una precisazione: per specializzarti non ti serve spendere un sacco di soldi. Quella è la via comoda, la via del “dammi i soldi e ti rendo un esperto”. Ma non è l’unica. Se non hai risorse finanziarie la specializzazione ti richiederà più tempo e fatica, ma puoi farlo. Ti faccio alcuni esempi:

  • Mettiti al computer e leggi siti di informatica finché non diventi un esperto.
  • Vai in cucina e prepara pane finché non trovi una ricetta che fa impallidire il miglior fornaio.
  • Esci di casa e lavora volontario nel settore su cui ti vuoi focalizzare.

Non fare affidamento sulla scuola

Il problema della scuola e in parte dell’università non è che offrono una preparazione inadeguata, ma che offrono la stessa preparazione a tutti. Non è la difficoltà di un’abilità a renderla preziosa, quanto la sua rarità.

La scuola può creare professionisti, ma lo fa a stampino: tutti uguali, tutti che concorrono per le stesse posizioni. Secondo le leggi di mercato, puoi differenziarti sotto due aspetti:

  1. La qualità.
  2. Il prezzo.

Prendi due computer: puoi decidere di prendere il più costoso perché è più bello, ma a parità di caratteristiche (qualità) comprerai quello che costa di meno (prezzo).

Allo stesso modo, se non sei diverso dagli altri, per farti assumere dovrai scendere a un compromesso per lo stipendio. Se invece sei unico, offri delle competenze che non si trovano da nessuna parte, potrai ottenere una paga doppia anche senza esperienza.

Crea un CV perfetto

"Sono il grafico con esperienza che cercate, ecco il mio CV."
“Sono il grafico con esperienza che cercate, ecco il mio CV.”

Il tuo curriculum è un passo fondamentale per l’assunzione. Se resti al livello della massa, avrai le stesse possibilità di essere assunto: poche. Il tuo curriculum dovrà risaltare sotto due aspetti:

  1. I contenuti.
  2. La forma.

I contenuti possono distanziarti dalla massa per due elementi:

  1. Le qualità uniche (di cui ho appena parlato).
  2. L’esperienza (poco sotto).

Tutto questo articolo è basato sul creare roba interessante da mettere nel tuo CV, ma dopo aver studiato marketing e pubblicità per anni ti posso dire che il contenuto è inutile se non viene letto. Quello che porterà un occhio distratto a leggere tutta la bella roba che hai scritto è la forma.

Sii breve, e quando pensi di aver ridotto tutto, riducilo ancora di più.

Il curriculum è la fase più importante per trovare lavoro perché è il tuo primo contatto con il datore di lavoro ed è lì che si farà la prima impressione su di te. Se scrivi un curriculum efficace, aumenterai del 300% le possibilità di essere richiamato.

Lo so, non è facile. E no, l’Europass non è un buon modello. Anzi, fa piuttosto schifo: se l’hai mai usato, ti sarai accorto che non vieni mai richiamato. Buona parte della colpa è di quel modello orribile chiamato Europass.

Creare un buon curriculum è una scienza. Se ti interessa scaricare un modello efficace, diverso dalla solita robaccia che trovi in rete e che attira l’attenzione di ogni datore, lo puoi scaricare gratis a questo indirizzo.

Fai esperienza

Mezzo secolo fa l’Italia stava uscendo da una vera crisi, la seconda guerra mondiale. Il progetto Marshall ha sviluppato l’economia a una velocità che non ha precedenti, nuove aziende venivano create e gli imprenditori avevano un problema: gli servivano dipendenti. Per due motivi:

  1. Si creavano posti di lavoro ogni giorno, la domanda era enorme e l’offerta (disoccupati in cerca di lavoro) faticava a stare al passo.
  2. Le macchine non erano così sviluppate, tutti i lavori dovevano essere fatti a mano.

Adesso è il contrario: il mercato ha raggiunto la sua maturità, i posti di lavoro che vengono creati sono appena sufficienti per l’aumento della popolazione. Una nuova azienda ha bisogno di pochi dipendenti, i computer fanno il lavoro di basso livello.

Se pensi di poter trovare lavoro come 50 anni fa, preparati a una lunga carriera da disoccupato.

Le richieste sono cambiate, ora serve esperienza. Non sono il primo a dirtelo, mi risponderai: “eh facile, come faccio a fare esperienza se nessuno vuole assumermi quando non ne ho?”

Questa è una mentalità limitata. Fare esperienza non significa farti assumere con uno stipendio pieno, lavorare a tempo indeterminato a 1500 euro al mese e licenziarti quando trovi un’occasione migliore.

Se vuoi trovare lavoro da dipendente, devi iniziare a pensare come un imprenditore. Se non hai esperienza dovrai differenziarti in altro modo: se hai studiato in una grande università, sfruttala per avere un vantaggio su tutti gli altri. Se sai l’inglese, vai a lavorare all’estero. Se non hai niente, impara qualcosa. Compra dieci libri sullo stesso argomento e studiali, fai pratica da solo.

Forse riuscirai a trovare un ottimo lavoro da subito, forse no. Per i primi cinque anni della tua carriera lavorativa, dimenticati dei soldi. Questi cinque anni saranno un investimento per il tuo futuro: passato questo tempo, avrai sul CV un’esperienza rilevante che ti consentirà di puntare a dei lavori pagati bene. Pensa a trovare un lavoro che ti renda ancora più unico, più apprezzabile, dopo di che i soldi arriveranno da soli.

Pensa ai tuoi primi lavori come a un’alternativa all’università, o un master: quando studi nessuno ti paga, perché le nozioni che impari ti torneranno utili per ottenere un buon lavoro in futuro. La stessa cosa vale per le tue prime occupazioni: se il lavoro è qualificante e fa parte del tuo grande piano, accettalo. Non pensare ai soldi, quelli sono una conseguenza che arriverà col tempo.

Se fai lo schizzinoso e aspetti il lavoro dei tuoi sogni resterai disoccupato, fra cinque anni verrai scavalcato da chi ha ascoltato il mio consiglio e ha accumulato esperienza lavorativa. Sarà l’inizio della tua fine.

Assumi la mentalità giusta

Troverai un lavoro solo se lo vuoi trovare, la mentalità è tutto. Io ho trovato un lavoro perché  sapevo che là fuori, di lavoro ce n’è. Miliardi di persone lavorano ogni giorno, non sei l’unico.

Sei tu che ti tagli le gambe. Vuoi un lavoro comodo, vicino a casa, con certi orari, con un certo stipendio, con certe garanzie, in un certo settore.

Per trovare un buon lavoro devi adattarti. Io avevo un ottimo lavoro negli Stati Uniti, ma non credere che sia perfetto. Ha dei compromessi:

  • Ho dovuto prendere e lasciare l’Italia.
  • Mi devo pagare il viaggio di andata e ritorno.
  • Non ho ferie, i due giorni di riposo settimanali variano ogni volta (niente fine settimana a casa).
  • Ho lavorato a natale e capodanno.
  • La malattia non è pagata.
  • A volte torno a casa a mezzanotte.

Il lavoro perfetto non esiste, e un brutto lavoro è comunque meglio della disoccupazione. Una volta che hai uno stipendio, potrai pensare a migliorare le tue condizioni.

Renditi una persona appetibile

Metti che hanno sparato al tuo migliore amico. Se ne sta disteso sul cemento in una pozza di sangue, mentre urla e si contorce.

Un tizio accorre, si avvicina al tuo amico e urla: “stai indietro!”

Esamina per qualche secondo la ferita, poi tira fuori un coltellino svizzero: sta per estrarre il proiettile.

Tu ti avvicini e gli chiedi: “sei un dottore?”

“No” risponde secco lui.

Alzi un sopracciglio, fai una faccia stupita. Cerchi sicurezze. “Ma sai quello che stai facendo, giusto? Hai studiato medicina, hai fatto dei corso di primo soccorso…”

L’uomo inizia a innervosirsi. Ti guarda negli occhi, ti racconta che è una brava persona, che paga le tasse, è onesto, ha una moglie e due figli. Non bestemmia nemmeno.

Stupito, ti arrabbi. “Ma cosa me ne frega se sei una brava persona?” gli urli addosso. “Mi serve qualcuno che sia in grado di salvare la vita al mio amico, sei capace o no?”

L’uomo si agita. Come puoi essere così arrogante? Così egocentrico? Non ti interessa di tutte le sue altre buone qualità? Che è un ottimo padre, porta i figli a scuola calcio, cucina cene al lume di candela per sua moglie. Fra tutte queste cose, cosa importa se  è veramente un bravo chirurgo?

Nella concitazione del momento, lo prendi per la giacca e lo spingi lontano dal tuo amico. “Esatto, ti sto dicendo che non me ne frega niente. In questo esatto momento mi serve qualcuno che  fermi l’emorragia, tu sei un pazzo!”

Ho preso la storia da questo articolo (in inglese), perché è la stessa situazione in cui ti trovi ogni giorno nel mondo del lavoro. Tu sei il bravo ragazzo con il coltellino svizzero, l’uomo disteso per terra è… Tutta la società.

Se vuoi sapere perché non riesci a trovare lavoro, i dirigenti non ti richiamano mai, è perché a nessuno interessa di quanto tu sei una brava persona. Viviamo in un mondo dove tutti hanno bisogno di qualcosa, tu sei utile o no?

Puoi essere bravo, andare bene a scuola, essere gentile con gli altri, fare beneficenza. Ma se non sei in grado di rispondere a uno specifico bisogno, non troverai lavoro.

Il paziente ha perso i sensi, sta per morire. Se in grado di operare? Non mi interessa se ti sei laureato in filosofia, mi serve un medico. Mi serve un ingegnere che costruisca una casa, un commercialista che mi faccia i moduli 770.

Se la risposta è no, cercati altro da fare. Acquisisci una serie di abilità che siano utili agli altri, diventa in grado di operare, renditi utile. Questo non vale solo per il lavoro, ma per ogni aspetto della vita: perché la ragazza che ti piace si fidanza con lo stronzo di turno e non con te? Perché non le interessa  quanto tu sia un bravo ragazzo, vuole qualcosa di concreto. È il ferito che ha bisogno di qualcuno che sa operare.

Allora la bontà di cuore non conta? Tutte quelle belle cose sono inutili? Certo che no. Quello che sei dentro è utile per quello che ti fa fare. La tua filosofia e la tua personalità sono le radici dell’albero. I risultati che produci e le abilità che acquisisci sono i frutti. Per avere un albero rigoglioso devi avere delle radici salde, ma a nessuno interessa delle radici. Devi produrre frutti, devi dimostrare che quello che sei dentro ha un’utilità pratica nel mondo.

Quello che produci deve servire agli altri. Non devi necessariamente produrre soldi, ma utilità. È quello che ti farà guadagnare. Io ho un buono stipendio perché in 5 ore di lavoro faccio fatturare al mio datore oltre 1.000 euro.

Cerca tutto, ovunque

Sai dove ho trovato il mio lavoro precedente? Su internet. E quello prima? Da mio zio. Quello di adesso tramite un amico che ho conosciuto mentre studiavo all’estero.

Ogni giorno vedo gente con poche speranze di trovare lavoro, perché non lo stanno cercando. Vanno al centro per l’impiego e pensano che lo Spirito Santo gli tiri addosso il lavoro a tempo indeterminato, mandano un CV e sperano di essere richiamati. Purtroppo questo non basta.

Cerca tutto, cerca ovunque. Vai oltre le convinzioni limitanti, proponiti ovunque. Se stai cercando lavoro hai ore di tempo libero ogni giorno, sfruttale. Se ti annoi, significa che non stai provando abbastanza.

D’altra parte, se non ti impegni al massimo a cercare lavoro, come puoi far pensare al tu futuro capo che farai il massimo una volta assunto?

Sfrutta il networking

Il networking è la “raccomandazione buona”.

C’è la raccomandazione cattiva, ossia il parente che fa assumere il cucino in comune a vita anche se ha la terza media. Ma ci sono altre raccomandazioni che devi saper sfruttare per darti una possibilità in più.

Quando stavo per finire l’università dovevo fare uno stage di almeno 150 ore in un’azienda. Molti miei amici si sono ficcati in qualche reparto inutile a lavorare gratis per un mese, io ho fatto una cosa più intelligente: ho sfruttato il networking.

Ho chiesto a tutti quelli che conoscevo se avessero bisogno di qualcuno che gli facesse un lavoro, gratis. Non un lavoro qualsiasi, volevo un progetto che mi avrebbe dato una conoscenza specifica da poter sfruttare successivamente nel mondo del lavoro. Chiedi e richiedi, a mio zio serviva qualcuno per creare un sito web dove vendere i suoi prodotti e aveva commissionato il lavoro a un suo amico, proprietario di un’agenzia web. Così mi faccio assumere come stagista in quest’azienda e creo il sito.

Sono stato raccomandato, perché senza mio zio non sarei stato assunto dalla web agency. Ma non sono un raccomandato cattivo perché ho lavorato e ho prodotto un risultato, sono stato utile, ho operato il paziente.

La raccomandazione è accettabile quando, una volta ottenuto il lavoro, dimostri di essertelo meritato e fai di tutto per essere il miglior dipendente possibile.

Il segreto per farsi assumere

Ho lavorato nella realtà imprenditoriale per molti anni, tutte le persone con dei dipendenti mi hanno detto sempre la stessa cosa: quando assumono qualcuno lo fanno perché vogliono liberarsi di un carico di lavoro.

Fermati un attimo e mettiti nei panni di un capo. Perché ti deve assumere? Non lo fa perché è obbligato dalla legge, perché sa che è un tuo diritto, perché sei l’unico candidato.

Il proprietario di un’azienda piccola, o il dirigente che si occupa del personale in una grande, non sono degli stronzi che giocano a golf tutto il giorno e bruciano banconote da 500 euro per diletto. Sono delle persone che probabilmente lavorano 50 o più ore a settimana, lavorano il sabato, lavorano fino alle dieci di sera, se fanno un errore vengono licenziati su due piedi o peggio. Se un loro dipendente fa un errore vengono licenziati anche se non è colpa loro.

Se affronti il colloquio di lavoro con questa idea in mente, avrai vita facile: un capo vuole semplificarsi la vita. Ti assume perché deve delegare qualcosa a te, non ce la fa a fare tutto da solo. Questo è vero soprattutto nelle piccole realtà. Deve stare attento, perché se tu sbagli è lui che ne paga le conseguenze. Se metti l’etichetta sbagliata e mandi una lettera di condoglianze a un cliente che si è appena sposato, il tuo errore potrebbe costare a lui decine di migliaia di euro.

Assumere personale è un rischio, tu devi dimostrare di essere affidabile. Dimostra che ci sai fare, che vai dritto al punto, che non sei lì per far perdere tempo. Dimostra che sai operare il paziente per strada, non stare a dire che sei una brava persona, che sei ottimista, che ti piace viaggiare. C’è un uomo che sanguina disteso per terra, tutto questo non interessa a nessuno. Passa ai fatti.

Taglia i fronzoli, sii sintetico, dimostra quello che sai fare senza far perdere tempo a nessuno. Se sei un medico, salva il paziente. Se non sei un medico, non saresti nemmeno dovuto intervenire.

Trova le risorse migliori

Okay, la parte della mentalità è finita. È il momento di sporcarsi le mani: prendi il tuo CV (quello che hai imparato a scrivere con questi consigli) e portalo ovunque. Quando dico ovunque, intendo ovunque. Se mandi dieci richieste, non otterrai risposta. Se ne mandi cinquanta, ti servirà molta fortuna. Se ne mandi cinquecento hai qualche possibilità in più.

Per ognuno di questi lavori dovrai usare una CV personalizzato e una lettera di presentazione personale.

Esci, vai per strada, guardati intorno: quante aziende, professionisti, bar, ristoranti, negozi, industrie vedi? Vai in tutte. Tutte.

Tutte.

Sono stato abbastanza chiaro? 😉

Anche se non hai le competenze che presumi siano necessarie, fregatene. Magari l’uomo delle pulizie è appena scappato in Papua Nuova Guinea e serve qualcuno che pulisca per terra. Quando trovi un lavoro che non ti soddisfa, accettalo e continua a cercare. Un lavoro non è il punto di arrivo, è il punto di partenza per un lavoro migliore.

Questo è il modo più efficace per trovare un lavoro, tutto il resto è un contorno.

Centro per l’impiego

Usalo ma non contarci troppo. Se fai affidamento a queste agenzie pubbliche, stai iniziando col piede sbagliato. Vacci solo perché ti prenderà mezza giornata, devi sfruttare ogni piccolo sentiero. Lì troverai anche degli annunci: raccoglili e chiama tutti.

Ma se il centro per l’impiego è la stradina di campagna, tu vuoi percorrere le autostrade: vai tu dai possibili datori e proponiti faccia a faccia. Non telefonare, non mandare email, non mandare tua mamma. Vai tu di persona, chiedi di parlare con il proprietario o con il manager addetto all’assunzione. Dopo avergli parlato, telefona dopo qualche giorno. Ripresentati per chiedere se hanno valutato la tua candidatura.

La tua persistenza è una qualità molto apprezzata da ogni datore. Sii deciso ma cordiale: vuoi dimostrare la tua determinazione, non quanto sai rompere le scatole.

Annunci

Guarda sul giornale, in comune, al centro per l’impiego, alla radio. La tua città è piena di annunci di persone che cercano lavoro.

Quel numero di telefono sarà preso d’assalto, i CV arriveranno a milioni, il datore sarà sommerso di richieste. Ma non importa quanta concorrenza ci sia, tu avrai un vantaggio rispetto a loro. Se hai letto questo articolo e ti sei applicato ne hai due:

  1. Hai delle competenze distintive e uniche.
  2. Sai scrivere un CV che risalta, attira l’attenzione e mette in luce la tua unicità.

La dura verità è che, soprattutto negli studi professionali, trovare un dipendente capace è un miracolo. I candidati non hanno esperienza, capacità organizzativa o autonomia. Si lamentano, lavorano il minimo indispensabile e fanno errori banali.

Tu vuoi essere uno di loro? No, perché “loro” sono anche quelli che vengono licenziati dopo sei mesi e non avranno un lavoro fisso per molti anni. Essere professionale, attento e diligente ti richiederà uno sforzo extra, ma sarà ricompensato da un lavoro stabile e uno stipendio più alto.

Se vuoi guadagnare di più, devi puntare all’eccellenza. Non c’è altra strada. Se punti a trovare un lavoro con gli annunci che leggi per strada, pensa in cosa sei migliore degli altri. Se la risposta è “niente”, le tue possibilità crolleranno.

Motori di ricerca su internet

Internet è un mezzo scelto da tanti imprenditori e professionisti per cercare un dipendente. Non è un canale trafficato come quelli tradizionali (annunci), ma è sempre una possibilità in più. Considera anche che sono in pochi a conoscere questa possibilità, quindi avrai meno concorrenza.

Ti lascio un elenco di siti dove cercare lavoro. Ricordi quando ti ho detto che devi cercare tutto, ovunque? La stessa cosa vale qui. Se mandi meno di cinquanta richieste, non hai fatto abbastanza.

Vuoi andare all’estero? Allora controlla anche ScambiEuropei.

Candidature spontanee online

Questo punto l’ho lasciato per ultimo perché le possibilità di trovare un lavoro così sono poche, ma come ti ho già detto: non hai niente da perdere, perché non dovresti provarci?

Sui siti delle grandi aziende esiste una sezione dedicata alle offerte di lavoro. I centri commerciali e le catene hanno un costante bisogno di dipendenti, il modo più facile ed economico per procurarseli è tramite la raccolta di candidature online. Pensa a tutti i centri commerciali e catene in zona: vai sui loro siti e cerca una sezione dove inviare il CV e candidarsi per un lavoro.

A queste candidature devi sempre seguire con una telefonata o una visita di persona, in questo modo potresti saltare in testa alla lista d’attesa. Fai capire al datore che ti stai veramente impegnando, non essere solo uno nella lista.

Fai un colloquio perfetto

"Sono una persona seria e qualificata."
“Sono una persona seria e qualificata.”

Il colloquio è quasi divertente per me. Grazie al mio lavoro ho imparato a leggere le persone: in dieci secondi so già più o meno se sono seri e ingessati, o tranquilli e sorridenti. Non è un’abilità difficile da sviluppare, quindi ti consiglio di farlo subito: quando parli con qualcuno per la prima volta, cerca di capire entro dieci secondi come sono.

Le persone vanno d’accordo con le persone simili a loro, un datore assume quelli con cui pensa di andare d’accordo. Se tu ti adatti al carattere del capo, le possibilità di ottenere un lavoro aumentano.

La cosa più importante da tenere a mente è l’ottimismo: vai con un sorriso, carico e sicuro delle tue possibilità. Sii convinto che il tuo futuro sarà straordinario.

Ricorda che il colloqui non è un interrogatorio, non è una guerra, non è una lotta per la supremazia. È un incontro per raggiungere un accordo che dia benefici a entrambi: tu vuoi i soldi, il tuo datore vuole affidarti dei compiti che da solo non può svolgere. È uno scambio equo, un accordo pacifico.

Se prendi il colloquio in maniera amichevole, il tuo linguaggio non verbale si adatterà alle tue convinzioni e sarai più aperto e disponibile, due qualità che un dirigente apprezza.

Appena entri, se sei nell’ufficio del capo, guardati intorno: cosa vedi? Già dall’ambiente puoi capire molto. Se ci sono oggetti personali, foto della famiglia e racchette da tennis appese alle pareti, sai già che puoi partire con un approccio informale ma educato.

Guarda l’ordine: se l’ufficio è perfetto il capo cercherà una persona ordinata, mostra quelle qualità. Se le penne sono sparse per la scrivania, gli aspetti da sottolineare saranno dinamicità e autonomia.

In ogni caso, apri con una battuta simpatica: devi capire fin da subito se chi hai di fronte ha voglia di scherzare oppure no. Sii originale e divertente, non recitare un copione. A seconda della reazione, saprai il tono che dovrai mantenere per il colloquio: se il datore sorride, punta sulla simpatia. Se ti guarda male mantieni il sorriso ed evita altre uscite del genere. Essere simpatico con la persona giusta ti garantirà un lavoro, se non fai errori grossolani.

Durante l’orale devi mantenere la stessa linea che ti ho dato nel CV: non usare tre parole per dire quello che puoi sintetizzare in una. Non evitare le domande, rispondi a tutto in maniera chiara e semplice. Se cerchi di nascondere qualcosa, lo darai a vedere. Non sei bravo quanto credi a mentire, mi dispiace.

Se la domanda è scomoda, rispondi con sincerità. Sei stato arrestato perché cantavi in mezzo alla strada ubriaco? Se il tuo capo ti chiede se hai mai avuto problemi con la giustizia, dillo. Non addolcire la pillola, non cercare scuse, non inventarti particolari inutili: “sì, due anni fa sono stato fermato perché cantavo di notte per strada dopo aver bevuto troppo.” Puro e semplice.

Non stare sulla difensiva, mai. Sei lì per parlare, quindi parla. Non sprecare parole, ma non sprecare nemmeno opportunità per metterti in luce. Sii come i miei articoli su Mindcheats: possono essere lunghi, ma si mantengono interessanti dall’inizio alla fine. Io sono consapevole di questo, quindi parlo con franchezza e sincerità.

Adesso potrei parlarti di sincronizzare il linguaggio non verbale, appianare le barriere psicologiche e imitare il campo sensoriale del datore, ma non lo farò. Se ti concentri su questi dettagli perderai di vista il quadro generale, quindi fregatene: sii brillante e sincero, diretto e cordiale, professionale e simpatico. Già questo ti farà risplendere nel mare della mediocrità dei tuoi possibili colleghi.

I 4 errori più comuni di chi cerca un lavoro

Bravo, hai appena moltiplicato per dieci le possibilità che hai di trovare un lavoro nel prossimo mese. Se applichi i miei consigli, non resterai disoccupato ancora per molto.

Ma ci sono cinque errori comuni che potrebbero farti fare un balzo indietro: anche se fai tutto perfetto, sbaglia una di queste cose e potresti non essere scelto per il lavoro dei tuoi sogni. Non vuoi correre il rischio vero?

Gonfiano troppo il CV

Tutti gonfiano il CV, è normale, anche io l’ho fatto. Ma ci sono dei limiti.

Se hai fatto il lavapiatti, non scrivere nel curriculum “tecnico specializzato nel settore della sanità alimentare.” Se hai lavorato in un’officina, non scrivere “ingegnere meccanico con esperienza.” Valorizza quello che hai fatto, scrivi nella lettera di presentazione perché la tua esperienza tornerà utile nel lavoro che stai cercando, ma non mentire così.

Chi valuta un curriculum non è stupido, ha già visto centinaia di applicazioni. Se cerchi di far passare per fesso chi ti deve assumere ancora prima di incontrarlo, parti col piede sbagliato.

Insultano il capo precedente

Signor Mini, perché ha lasciato il lavoro precedente?

Quel bastardo di un capo non capisce niente, avevo ragione io! Me ne sono andato perché non lo sopportavo più!

Bravo, hai appena detto al tuo potenziale futuro datore che sei un rompiscatole che la metà basta. Hai anche detto che appena avrete un problema, tu te ne andrai a parlare male di lui. Pensi che sia un incentivo per l’assunzione?

Se non eri in buoni rapporti con il tuo capo, mostra un po’ di ragionevolezza. “Purtroppo abbiamo avuto dei problemi che non siamo riusciti a risolvere, quindi abbiamo deciso di porre fine al contratto.” Dillo con un tono pacato, senza rancore. Dimostra che sei una persona affidabile.

Non dedicano al CV più di 5 minuti

Ho dato un’occhiata a qualche CV usato per dei lavori veri. Molti sono la solita roba noiosa, alcuni si distinguono in negativo: sono fatti velocemente, con errori di battitura, stropicciati e sporchi. Un curriculum che sta sotto il livello della perfezione viene buttato nel cestino subito, prima ancora di essere letto.

Se non curi la tua presentazione, stai dicendo al datore che in tutto quello che fai cerchi di cavartela con il minimo sforzo. Anche quando si tratta di una cosa importante, come il tuo futuro lavoro. Devi dimostrare che sei meglio della massa, che andrai oltre il minimo richiesto, che farai di più. Inizia a dimostrarlo dal tuo curriculum: se ci lavori meno di tre giorni (sei ore), hai sbagliato in partenza.

Limitano le loro vedute

Quando ho annunciato su Mindcheats che dopo una laurea in economia sono andato a fare il cameriere, ho ricevuto un mare di critiche. Sei uno stupido! Come osi! Hai una laurea e fai un lavoro per cui è richiesta la terza media! E fidati che mi hanno detto di peggio.

Sì, e allora? Qual è l’alternativa? Con questo lavoro:

  • Sono negli Stati Uniti.
  • Ho uno stipendio inconcepibile per l’Italia.
  • Sto facendo esperienza utile per il CV: inglese, vendita, teamwork, cultura americana, specializzazione nell’industria alimentare.
  • Mi sto divertendo un mondo.

Quindi perché dovrei prendere un lavoro in un Paese che dopo aver toccato il fondo sta iniziando a scavare, con uno stipendio da fame, che non valorizza le mie competenze e che mi stressa a morte? Perché dovrei prendere un lavoro nel settore in cui ho la laurea, se è un lavoro peggiore di questo?

Se hai una laurea o una specializzazione, non escludere a priori tutto il resto. La laurea è una possibilità, non una restrizione. Ho la sensazione che la causa di molti neolaureati disoccupati sia questa: non stanno cercando tutti i lavori disponibili, ma solo i pochi che richiedono quelle specifiche competenze.

Detto sinceramente, è fra le cose più stupide che puoi fare quando cerchi un lavoro.

Ora tocca a te

È il tuo momento.

Decidi che oggi è il giorno in cui inizierai a costruire la tua carriera. Se ti serve un lavoro, mettiti sotto e fai il curriculum più bello della storia. Se ancora studi, inizia a costruire il tuo bagaglio di competenze che ti renderanno unico.

Inizia a fare qualcosa, adesso. In futuro il mercato del lavoro diventerà sempre più competitivo: non potrai più permetterti di credere che ti basta essere una brava persona per avere il tempo indeterminato. Il paziente sta sanguinando, devi operare. Se non sai operare sei inutile, fatti da parte e lascia che qualcuno più bravo di te risolva la situazione.

Smetti di pensare a come puoi trovare qualcuno così fesso da pagarti anche se non sai fare niente, inizia a pensare a cosa puoi fare per renderti una persona che tutti vogliono assumere. La risposta te l’ho già data: diventa unico, specializzati, renditi indispensabile. Diventa la persona che vorresti assumere se fossi un datore.

Il momento migliore per iniziare è ieri, sei già in ritardo.

Dicono che non ti puoi identificare con il tuo lavoro, non è vero. Trova un lavoro straordinario, e sarai una persona straordinaria.

Non sto dicendo che non fallirai. Cavolo se fallirai, lo farai più volte. Ma è una cosa positiva, perché è solo fallendo che diventerai una persona migliore. C’è una luce alla fine del tunnel e io sono qui a dimostrartelo, e ad aiutarti a raggiungerla.

Se ti è piaciuto questo articolo, ho molte altre risorse gratuite per te. Trovare un lavoro è un procedimento complesso, troppo lungo per essere spiegato in un articolo: ho già scritto abbastanza, anche se ho molto altro da dire.

Per questo ho creato una serie di report via email che ti spiegheranno, uno per uno, i segreti per ottenere un lavoro da 3.000 e passa euro al mese in barba alla crisi. Il primo è un modello di curriculum efficace. Vai a questa pagina per scaricarlo subito.