3 idee per dare una svolta positiva alla tua vita

Senti che nella tua vita manca qualcosa e non sai come evadere dallo stress quotidiano? Ecco 3 idee per vivere meglio.

1 – Rimani a contatto con la natura

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L’essere umano non è fatto per vivere in città. Ci siamo evoluti in mezzo alla natura, è quella la condizione che ti rende sereno.

È conoscenza comune che una passeggiata in campagna rinvigorisce lo spirito, staccare dalla vita di città fa bene. Ma sono in pochi ad aver voglia di prendere lo zaino e andare per un’escursione fuori porta, la pigrizia è troppa.

“Ho lavorato/studiato tutta la settimana, non ho voglia di fare qualcosa di più faticoso che stare sul divano a guardare la TV” dicono in molti.

Un discorso simile me l’ha fatto un amico (che legge Mindcheats 😉 ) quando gli ho detto di venire a trovarmi durante la sua settimana di ferie, visto che sto lavorando in una fattoria lontano da tutto. Da una parte, lo capisco: capita a tutti di essere stanchi e non voler fare niente.

Ma andare in montagna, lontano dalla quotidianità, ti aiuta a rompere gli schemi: se lavori tutti i giorni, l’inconscio vede casa tua come parte della quotidiana routine casa/lavoro. Anche quando sei in ferie, la tua mente non riesce mai veramente a staccare. Mantieni sempre un livello di stress che, dopo un po’, consideri normale.

“Ho una vita stressante”, te ne convinci e credi che essere stressato anche di domenica perché pensi al lavoro sia inevitabile. In realtà, la ragione è che l’inconscio non è uscito dalla routine del lavoro.

Cambiare ambientazione è un sistema semplice ed efficace per rompere la routine. Se la domenica vai in montagna, spezzi la monotonia e riempi il cervello di così tanti stimoli positivi da dimenticarti dei problemi.

Stare nella natura è meglio che visitare un’altra città per rompere gli schemi per via dei ritmi: se visiti Roma per due giorni, passerai tutto il tempo a correre da una parte all’altra per non farti mancare nulla. Rompi lo schema, ma lo sostituisci con un altro ugualmente stressante.

I ritmi frenetici sono la causa primaria dello stress, e il posto meno frenetico del mondo è la natura.

La passeggiata in montagna non comporta fretta. Cammini, ti fermi, tiri fuori il panino con lo speck. Nessun suono, nessun altro essere umano che ti rompe le scatole (un po’ di solitudine ogni tanto ci sta).

E già  che ci siamo: Rimini e Madonna di Campiglio non sono posti nella natura. Il turismo di massa rovina l’atmosfera. Vai in posti sconosciuti, tipo San Lorenzo in Banale.

Articolo sponsorizzato dalla Regione Trentino.
Articolo sponsorizzato dalla Regione Trentino.

2 – Trova un lavoro che ti piace

E chissene dei soldi. Ti ho già detto che licenziarti potrebbe essere la scelta migliore della tua vita, perché passi otto ore al lavoro e altre otto a pensarci (e le altre a dormire).

Il tuo obiettivo non è trovare un lavoro ben pagato, o a tempo indeterminato. Se lavori come un mulo per vent’anni, quello ce l’avrai. Ma trovare un lavoro che ti piace, quello sì che è un obiettivo ambizioso. Ce ne sono di meno.

Il lavoro deve soddisfare tre requisiti:

  1. Piacerti.
  2. Farti guadagnare abbastanza per permetterti quello che ti piace.
  3. Darti la stabilità per vivere serenamente.

Se ci pensi, i tuoi bisogni non richiedono così tante spese. L’iphone? Centinaia di euro buttati via, anche se preso gratis con abbonamento da 50 euro al mese. L’auto è bene averla, ma gli extra costano uno sproposito.

Quando hai un lavoro che ti piace e ti permette di goderti il tempo libero, non devi buttare lo stipendio in oggetti vuoti nella speranza di raggiungere la felicità. Gli acquisti compulsivi derivano da un’insoddisfazione generale nella vita, che a sua volta viene in buona parte da un lavoro non soddisfacente. Fai il lavoro che ti piace, e scoprirai di non aver bisogno di comprare la contentezza. Vivi minimal.

3 – Aiuta gli altri

Metto alla fine il consiglio più importante di tutti, così te lo ricordi meglio: aiuta gli altri.

Quando si parla di beneficenza, io sono sfacciato nel dire che non mi sogno nemmeno di farla. Perché dell’euro che invio via SMS, forse venti centesimi arrivano a chi ne ha bisogno. Per me è un compromesso inaccettabile.

Preferisco aiutare chi mi sta attorno. Nell’ultimo mese ho vissuto lavorato in una fattoria: il proprietario mi ha detto che mi avrebbe dato qualcosa, io ho rifiutato. Quando un’amica ha avuto problemi a pagare la rata dell’affitto, ho fatto una donazione anonima per aiutarla.

La beneficenza classica, quella delle campagne di sensibilizzazione in TV, è una via semplice per espiare la “colpa” di vivere in un Paese avanzato. È su quello che fanno leva le pubblicità, sul senso di colpa.

Secondo me, la vera felicità deriva dall’aiutare una persona alla volta. Salvare l’Africa? Ben venga, ma non fa per me. Un uomo cerca fondi per operare il cane che ha una torsione dello stomaco? Ti aiuto volentieri.

Un “grazie” sentito, o un bicchiere di chiaretto offerto in amicizia (meglio) dà una delle sensazioni più belle al mondo.