2 tecniche per liberarsi della roba inutile e fare pulizia nella tua vita

Stavo passando per il corridoio di casa e mia sorella mi fa: sto facendo pulizia nella mia stanza perché voglio buttare qualcosa, ma tutto quello che ho mi serve! Mentre passo butto un’occhio in camera sua e vedo roba sul letto, roba per terra, roba che vola nella stanza. ‘Mazza dico, dovessi svuotare io l’armadio non avrei nemmeno metà di quella roba.

“Dovresti scrivere un articolo su come buttare via la roba” dice. Detto fatto, mi attacco alla tastiera e scrivo queste righe.

3 buone ragioni per buttare invece che tenere

Molte persone nemmeno si rendono conto di avere bisogno di buttare via tutta la roba inutile che hanno in casa, sei anche tu fra questi? Il pensiero più frequente è quello del “non si sa mai”, “mi ci sono affezionato” o del “zero sprechi a ogni costo”, ma sono mentalità limitate:

  • Applichi il “non si sa mai” all’estremo, tieni anche cose che non userai mai perché non hai un metodo sistematico per capire cosa ti serve e cosa no.
  • Il vero spreco avviene al momento dell’acquisto dell’inutile, non quando lo butti. Tenere qualcosa che non usi mai e buttarlo è sullo stesso piano, devi sradicare l’errore alla fonte: non comprare quello che non ti serve, solo così eviterai gli sprechi. Una volta fatto il danno, puoi solo evitare che continui a pesarti in futuro.
  • Affezionarsi agli oggetti è, in certa misura, normale. Ma se è eccessivo, significa che stai cercando di colmare un vuoto più grande nella tua vita. Consiglio: smetti di riempire il buco con gli oggetti e cerca di capire cosa cerchi veramente (per questo ti consiglio il mio report gratis).
Tipo la mia passione per i Draghi, ecco.
Tipo la mia passione per i Draghi, ecco.

Buttare qualcosa che non ti serve equivale ad ammettere che hai sbagliato ad acquistarla, e questo significa dolore per il tuo cervello. Quindi continui a ingannarti e cerchi scuse per tenere anche la roba inutile, fino ad accatastare una mole inverosimile di robaccia.

Una ricerca ha scoperto che un’area del cervello si attiva quando ti separi da un oggetto, anche se non ti serve: la corteccia cingolata anteriore, la stessa che ti fa provare dolore fisico quando bevi un caffè troppo caldo (fonte).

Anche se la tua mente vuole farti credere il contrario, buttare via è un toccasana per la tua vita per questi motivi:

 1 – Non perderai le cose importanti

Quando sono andato a vivere negli Stati Uniti, la prima cosa che ho fatto è stata cercare un posto vicino alla porta dove mettere solo le cose che mi porto addosso quando esco: portafoglio, telefono, cuffie, chiavi, macchina fotografica. Così quando esco di corsa e sono di fretta, non rischio di dimenticare qualcosa (perfetta da usare insieme alla tecnica del contare).

Se mi serve l’adattatore per la corrente so dove andarlo a cercare, se voglio vedere un DVD so che è lì in basso.

Quando fai pulizia e ti liberi delle cose inutili, ogni cosa ha il suo posto. Non sei costretto ad accatastare tutto, perché ogni oggetto ha il suo posto. In questo modo non perderai mai niente, perché sai dove andare a cercare qualcosa.

Se hai troppe cose questo non lo puoi fare, perché non c’è spazio fisico per tutto. Questo può portare a due soluzioni:

  1. Una “cassa del tutto”, dove butti ogni cosa che non sai dove mettere. Risultato: ciò che entra nella cassa è perso e di fatto dimenticato.
  2. Un “ordine creativo”, dove niente è dove dovrebbe essere.
Ordine creativo, dicevamo.
Ordine creativo, dicevamo.

Come ho imparato vivendo all’estero, l’ordine creativo è una scusa per il disordine. Se non sei ordinato con quello che possiedi, non puoi sperare di avere una vita ordinata dove tutto è al suo posto. L’ordine mentale segue quello fisico.

2 – Avrai più spazio per te

Siamo costretti a vivere in scatole che chiamiamo case. Le finestre sono una pallida scusa per il contatto con l’esterno, imprigionati in città lontane dall’ordine naturale.

Il tuo corpo è fatto per avere spazio. Al contrario delle formiche, l’uomo ha bisogno di uno spazio vitale. Le case costringono questi spazi, ormai sei così abituato che non ci fai più caso. Ma se ti fermi un attimo ed esci di casa, fai una gita in montagna, vai a correre, ti accorgi dell’effetto benefico sul tuo umore degli spazi vasti della natura.

Per questo dovresti prendere e andartene nella natura almeno una volta al mese, senza esseri umani intorno. Riappropriati della tua serenità e perdi tempo. Non fare niente, ti aiuterà.

Anche quando sei a casa, puoi aumentare i tuoi spazi liberandoti di quello che non ti serve. L’oggettistica inutile ruba aria che potresti usare per respirare un po’ meglio, appesantisce la vista e causa stress.

Il tuo occhio registra ogni cosa che vede e manda le informazioni al cervello inconscio, il quale le processa e fa passare un filtro che decide cosa è importante e cosa no. Se l’occhio vede l’immagine qui sopra, continua a mandare stimoli all’inconscio che è costretto a elaborare ogni singolo oggetto. Anche se non te ne accorgi, stai buttando buona parte della potenza della tua mente.

Una ricerca ha dimostrato che lavorare in un ambiente pulito e ordinato aumenta la produttività rispetto a uno disordinato, anche se il disordine non è una causa diretta. Ad esempio: lavoro al computer e di fronte a me l’armadio straripa di roba, sarò meno concentrato su quello che devo fare (fonte). Un’altra ricerca dimostra che mettere a posto una stanza molto disordinata fa salire alle stelle gli ormoni responsabili dello stress (fonte).

La tua mente non è fatta per processare una mole così elevata di informazioni, non è in grado di concentrarsi su così tante cose. Il disordine è una situazione innaturale che innesca un meccanismo difensivo: lo stress.

Quindi il disordine non è solo fisico, ma anche mentale. Per questo devi andare oltre gli oggetti ed eliminare l’inutile in tutti gli aspetti della tua vita, come:

  • I file sul computer.
  • Le foto sul cellulare.
  • Gli amici su Facebook.
  • I tuoi impegni.
  • I tuoi obiettivi (con questa tecnica)

Dai un’occhiata al mio desktop (clicca sull’immagine per ingrandire):

Puoi scaricare questo sfondo qui.
Puoi scaricare questo sfondo qui.

A trovare quello che mi serve ci metto due click in croce, basta un minimo di organizzazione.

3 – Mettere in ordine sarà più semplice

Più cose hai, meno hai voglia di metterle in ordine perché ci metteresti ore. Meno voglia hai, meno lo fai. Meno lo fai, più tempo passerai a riordinare (e vivrai comunque in un disordine costante). Io la domenica faccio due cose:

  1. Scrivo il nuovo articolo per mercoledì.
  2. Metto in ordine la mia stanza.

Una volta a settimana, per venti minuti, faccio le operazioni di manutenzione: passo l’aspirapolvere, pulisco PC e scrivania, metto in ordine quello che è fuori posto, svuoto il cestino, guardo se c’è qualcosa che posso eliminare. Mi prende venti minuti a settimana, perché ogni giorno seguo la filosofia della pulizia e dell’ordine.

Quando uso qualcosa, la rimetto al suo posto senza aspettare di perderla. Se tutto può essere ovunque, non troverai mai niente. Se invece dividi il tuo spazio in aree tematiche, saprai sempre dove trovare ogni cosa. Ad esempio io metto tutta la roba informatica in una scatola sotto il letto, quindi se mi serve un particolare cavo so dove andarlo a prendere.

L’ordine creativo non esiste: esistono solo ordine o disordine.

La tecnica dei 6 mesi

Tutto bello fino a qui, ma come faccio a liberarmi di quello che ho? Tutto mi sembra importante!

Questo è l’inconscio che illumina la corteccia cingolata anteriore perché ha paura di sbagliare: non vuole ammettere che hai comprato qualcosa che non ti serve, quindi ti fa credere che tutto sia importante. Per questo non puoi fidarti delle tue sensazioni per decidere cosa tenere e cosa puoi buttare, altrimenti l’inconscio avrà il controllo della situazione.

Devi affidarti a un criterio matematico, che tolga la possibilità all’inconscio di controbattere con scuse irrazionali. Qui entra in gioco la tecnica dei sei mesi, che devi ripetere ogni 30 giorni per avere una vita libera dall’inutile. La regola dice:

Butta tutto quello che non usi da almeno 6 mesi.

Tutto qui, semplice. Se non lo usi da sei mesi non ti serve, quindi buttalo. Qui però dobbiamo fare una precisazione su cosa intendo con “usare”.

I draghi della prima immagine non hanno una funzione pratica. Non lì uso e non li rivendo quando salgono di prezzo, allora perché non li ho buttati secondo il mio principio?

La funzione non è solamente pratica, ma anche estetica. Detto in altre parole: mi piacciono da vedere. Aggiungono un tocco di personalizzazione alla stanza, sono una mia passione. Sono in bella vista e scelto attentamente cosa comprare, senza sprechi.

Questo è quello che intendevo con moderazione: avere qualche oggetto che assolva una funzione estetica va bene ed è espressione della tua unicità come persona, ma senza esagerare. Se non avessi avuto abbastanza spazio per i miei draghi, non li avrei comprati.

Prima di passare al capitolo successivo di questo articolo prendi un sacco della spazzatura, di quelli grandi, passa la tua stanza al setaccio e chiediti per ogni cosa: “Questo l’ho usato negli ultimi 6 mesi?” Se la risposta è no, buttalo. Ignora il tuo inconscio che ti urla di non farlo, che potrebbe servirti, che non si sa mai, che è uno spreco. Sono scuse che mascherano la paura di aver fatto un errore. L’errore l’hai già fatto, ora hai la possibilità di non fartelo pesare in futuro.

Questo è un processo radicale che incontrerà la resistenza del tuo inconscio all’inizio, è normale. Devi andare a piccoli passi, abituarti all’idea di non avere quello che ti serve e passare a uno stile di vita minimalistico. Per questo devi ripetere l’esercizio ogni mese, e sforzarti di andare sempre più in là nell’eliminare l’inutile. Con il tempo diventerà una buona abitudine e una seconda natura per te, non ci farai più caso e ti accorgerai di vivere meglio.

Ma qualcuno ancora usa il tubo catodico?
Quante volte avrei voluto farlo, peccato sto a piano terra.

La tecnica della sostituzione

La tecnica dei 6 mesi ti aiuta a liberarti di quello che non ti serve, ma non a mantenere un buon livello di ordine. Continuerai a comprare e a pentirti di averlo fatto, butterai via soldi e dovrai riapplicare la tecnica dei 6 mesi ogni volta. La tecnica della sostituzione ti aiuta a ridurre gli sprechi e mantenere un livello di ordine costante.

Il problema, se usi solo la prima tecnica, è quello dell’ordine a fisarmonica: butti tutto, continui a comprare, sei pieno di roba, butti tutto di nuovo. Una volta che sei nella situazione ideale, è meglio mantenerla e minimizzare gli sprechi. Per questo esiste la tecnica della sostituzione, che dice:

Per ogni oggetto che entra, deve essercene uno che esce.

Quando vuoi comprare qualcosa, prima liberati di qualcos’altro in camera tua. Prima di comprare un nuovo libro, butta qualcosa che non ti serve. Se non riesci a trovare niente, significa che hai già tutto quello di cui hai bisogno e ti pentiresti dell’acquisto. Non andresti a fare altro che aumentare la complessità, che a sua volta si traduce in disordine.

Concentrati su poche cose ma buone, invece che su tante e in modo superficiale. È lo stesso principio del multitasking: l’efficienza cala all’aumentare delle cose che fai. Il cervello non è in grado di fare più cose contemporaneamente, preferisce concentrarsi. Più tempo spendi su qualcosa, più aumenta la concentrazione e l’efficienza. Se passi ad altro, distruggi la concentrazione che hai creato fino a quel punto.

Stessa cosa vale per la tua vita: meno cose fai, meglio le farai. Questo si riflette anche sui tuoi oggetti, che sono una parte fondamentale della giornata: meno cose hai e più le sai apprezzare. La felicità non è avere tante cose inutili, ma poche cose belle.

Grazie alla tecnica di sostituzione sarai protetto dagli acquisti impulsivi, una delle tecniche di marketing più usate: oggetti a poco prezzo che puoi comprare immediatamente, senza aspettare. Ma sono tutte cose inutili. Ti faccio alcuni esempi:

  • Caramelle e cioccolatini.
  • Portachiavi.
  • Cartoline e souvenir vari.
  • Braccialetti.
  • Adesivi.

Tutte cose che costano pochi centesimi, quindi non ci pensi e le compri. Sei imprigionato nel sistema consumistico che vuole farti comprare sempre di più. Ma chiediti: di cosa posso liberarmi prima di comprare questo? Se non c’è niente che valga la pena sostituire, allora non acquistare: non ti serve.

Qualità, non quantità

Applicare la tecnica della sostituzione ti porterà inconsapevolmente ad applicare un altro principio importante per vivere bene: punta alla qualità, non alla quantità.

Invece di comprare quattro paia di scarpe da 50€, comprane due da 100€: avrai meno scelta ma non te ne renderai conto, in cambio metterai le scarpe con un sorriso ogni volta. Non comprare tanto, compra intelligentemente.

Da una parte risparmierai soldi, dall’altra avrai solo quello che ti rende veramente felice. Invece che sprecare il tuo denaro in acquisti impulsivi e roba che non ti serve, lo investirai per la tua felicità. Questo è anche un principio economico che ti farà risparmiare: punta alla qualità, invece che alla quantità.

Il mercato vuole farti credere che ti servano tante cose, senza l’ultima novità non puoi sopravvivere. Sbagliato: la maggior parte di quello che hai in camera non esisteva 100 anni fa, eppure i tuoi bisnonni vivevano bene lo stesso.

Ti spiego meglio l’importanza della qualità nella tua vita in questo articolo.

E tu cosa aspetti?

Prima di sera voglio che tu butti via almeno 10 cose che non ti servono. A meno che non sia già un monaco zen, hai almeno 10 oggetti di cui non hai bisogno che possono andare nella spazzatura.

Anzi sai cosa faccio? Ti do il buon esempio. Finito questo articolo mi alzo e non mi risiedo finché non trovo 10 cose da buttare. Anche se da anni seguo la filosofia del minimalismo senza compromessi e uso le tecniche dei 6 mesi e della sostituzione, niente è mai perfetto. È una sfida contro me stesso e contro il mio inconscio, che ancora adesso vuole farmi tenere roba inutile perché “non si sa mai” e “ci sono affezionato.”

Ti chiedo di farlo perché so che dopo ti sentirai meglio anche tu, e ti aspetto nei commenti dopo che hai finito l’esercizio: cosa hai buttato? Come ti senti dopo averlo fatto?