Perché dovresti essere uno studente mediocre per trovare un buon lavoro

Io sono uno studente mediocre.

Dal liceo sono uscito con 72, troppo alto rispetto a quello che meritavo. Dall’università con 94, la mediocrità.

Ma sai una cosa? Non mi interessa. Anzi, vado fiero dei miei voti. Ne vado fiero perché è la dimostrazione che non sono stato tutto il tempo sui libri a studiare, perdendomi tutto quello che il mondo aveva da offrire.

Ho esplorato, ho scoperto, ho sperimentato. Ho anche imparato, in maniera diversa rispetto alla scuola ma ho imparato. Lezioni che mi hanno cambiato la vita.

Se avessi passato il mio tempo a studiare solo quello che la scuola mi diceva di studiare, sarei una persona diversa. Peggiore e con meno successo.

Per quanto sia facile cullarsi nell’illusione che la scuola e la società si prenderanno cura di te, non farci troppo affidamento: se vuoi veramente imparare dovrai farlo da solo, quello che ti dice la scuola non basta. Se ti fermi dove si fermano tutti, non avrai più successo di loro nella vita. Resterai nella mediocrità.

Se speri che una media impeccabile ti porterà ovunque, sappi che hai sbagliato strada. Non qui, non in Italia.

Una laurea con i fiocchi può aprirti tutte le porte del mondo a Harvard o Stanford, non a Bassano del Grappa.

Perché un buon voto è inutile

Non nascondo un po’ di amarezza quando mi hanno detto 94 alla laurea. Mi aspettavo qualche punto in più, ma non ci ho dato troppo peso.

Il voto è un indicatore sintetico che cerca di riassumere il tuo grado di preparazione medio su alcuni specifici argomenti. È un certificato che bolla le tue conoscenze in materia. Non che sia un male: è il modo più semplice per valutare la competenza in un dato settore.

Ma la vita è più di questo, il mondo è più grande.

Per il tuo futuro, il voto conterà poco:

  • Se vai alle superiori e non vuoi fare l’università, sia un 60 che un 100 ti metterà nel calderone dei “non laureati”;
  • Se ti laurei, il voto della maturità non conterà più niente;
  • Dopo la laurea conteranno più l’università, l’esperienza e il campo di studi che il voto.

In ogni caso, il voto ha un peso relativo. Ci sono altre cose che puoi fare per metterti in gioco, per migliorare il tuo futuro.

Il mondo è più grande della scuola. Se agisci in base a questo concetto non importa con che voto finirai la carriera scolastica, sarai anni luce avanti agli altri.

Perché l’apprendimento scolastico ha fallito

Quando studi entri in una catena di montaggio, un sistema di produzione di massa. Stesse lezioni, stesse informazioni, stessi metodi. Studi tanto o studi poco, non importa, studierai le stesse cose degli altri. Non avrai nulla di diverso, di distintivo.

In questo, la scuola mette le basi appena sufficienti. Alcune cose come la matematica sono necessarie per la crescita, molte altre sono una perdita di tempo.

Lo studio classico non ti prepara alla vita, non ti dice quello che devi veramente sapere. Tutti sono capaci a prendere un libro e ripeterlo finché non lo sanno a memoria, non ci vuole molto. Studiare non sviluppa la tua creatività, anzi la uccide: la creatività è una delle doti più importanti che puoi avere, non lasciare che la scuola te la rubi.

  • A scuola non c’è flessibilità mentale: devi studiare questo, devi studiare quello, devi ripetermelo in un certo modo. Stop;
  • A scuola l’errore viene punito, anche se nella vita commettere errori è uno dei passi fondamentali della crescita personale;
  • A scuola ogni argomento è un compartimento stagno, gli argomenti non vengono collegati.

La vita ti metterà di fronte a delle scelte per le quali non sei preparato, delle decisioni che richiederanno competenze che potresti non avere, dei problemi che richiedono creatività per essere risolti, degli errori che hanno delle conseguenze imprevedibili.

Il mondo è complesso, la scuola ti mette in una bolla di semplicità. Esci dalla bolla adesso, perché prima o poi ti toccherà. Se lo fai ora potrai andartene a piccoli passi, abituarti alla realtà. Se aspetti fino all’ultimo momento ti troverai con una laurea, ma zero esperienza nel mondo vero.

È qui che si collocano i giovani disoccupati.

Come imparare veramente

Imparare e studiare sono cose diverse. Io ho imparato l’inglese senza studiarlo.

Se avessi passato il tempo a studiare latino e filosofia invece che inglese sarai uscito con 90 dal liceo, ma adesso non starei lavorando negli Stati Uniti.

Da una parte è vero che a parità di condizioni è meglio avere dei voti alti piuttosto che bassi, ma la parità di condizioni non esiste: per avere voti alti devi studiare di più, devi occupare il tempo che avresti potuto passare il altro modo. Imparando l’inglese, appunto. O iniziando a scrivere un blog, o a raggiungere un tuo grande obiettivo.

Il tempo e l’energia sono la chiave di tutto. Se li sprechi a scuola, non te ne rimarrà per tutto il resto.

Devi studiare argomenti diversi, quelli che ti piacciono, quelli su cui vuoi basare il tuo futuro. Informati, impara qualsiasi cosa, esci dalla tua zona di  comfort, sbaglia: è il segreto del successo.

Non chiedermi cosa, non posso dirtelo io. Fai quello che ti piace, ma fai qualcosa. Non sai mai quali informazioni ti torneranno utili, quali competenze potrebbero darti il lavoro dei tuoi sogni.

Il tuo obiettivo è trovare un modo di occupare il tuo tempo che sia più produttivo del mero studio. Se stai ad ascoltare musica o a mangiare gelato in centro tutti i giorni ovvio, faresti meglio a studiare. Ma se poni le fondamenta per il tuo futuro, se impari una nuova lingua o lavori in un campo che ti piace per fare esperienza, allora lo studio diventa una parte secondaria della tua vita.

Essere uno studente mediocre non significa essere pigro, al contrario: significa fare qualcosa di più. Esci dalla zona di comfort, mettiti in gioco, sfrutta il tuo tempo per creare un futuro migliore. È più facile studiare quello che ti dice il professore, ma se vuoi una vita straordinaria devi fare qualcosa di più.

Cosa dovresti fare per avere successo

Nel mondo di oggi, per avere successo devi essere unico. Per trovare un lavoro decente, devi avere una caratteristica che ti rende diverso da tutti gli altri. Io ho trovato lavoro negli Stati Uniti perché ero un italiano che sapeva l’inglese e voleva passare un anno in America nel settore della ristorazione: ce ne sono, ma non tantissimi.

Adesso sono un italiano con esperienza da cameriere negli Stati Uniti: ce ne sono ancora di meno, ho una serie di competenze quasi uniche. In più sono specializzato in economia e marketing, che è quello che viene richiesto a un cameriere in America.

Se studi solo a scuola, se non impari altro, non sarai mai unico. Sarai come tutti gli altri studenti del tuo corso. Puoi sapere quei concetti meglio o peggio, non fa differenza. Impara una serie di abilità che tu solo possiedi e valorizzale nel mercato del lavoro, fai in modo che sia il tuo datore ad aver bisogno di te e non vice versa.

Se vuoi trovare il tempo per apprendere qualcosa di unico, dovrai sacrificare del tempo che avresti potuto passare sui libri. Il tuo rendimento scolastico ne risentirà, ma non ti preoccupare: è meno importante di quello che credi.