Come diventare il protagonista della tua vita

Quando leggi un bel libro o guardi un bel film, ti è mai capitato di immedesimarti nel protagonista, e chiederti cosa faresti tu al suo posto?

I protagonisti di queste storie sono così popolari perché, in un modo o nell’altro, riescono sempre a uscire a testa alta e risolvere sconfiggere il “cattivo”. Amiamo seguire l’eroe nel suo percorso di crescita, fino al punto in cui ha imparato abbastanza da poter superare le difficoltà.

Un attimo… Ci vedo lo spunto per un articolo. 😉

Perché anche se la maggior parte di queste storie sono inventate, possiamo tutti imparare qualcosa dai protagonisti delle nostre storie preferite. Da Frodo Beggins a Luke Skywalker, da Jason Bourne a Simba del Re Leone, fino a Renzo e Lucia. Tutti condividono dei tratti comuni, che anche tu puoi sviluppare per diventare il protagonista della tua storia e della tua vita.

1 – Un protagonista sa rialzarsi

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La maggior parte dei libri e film funziona così: ci viene presentato il protagonista nella sua situazione normale, il suo status quo. A un certo punto succede qualcosa di inaspettato che sconvolge la sua vita. Ma per la fine della storia, l’eroe ha saputo rialzarsi e sistemare le cose. Uno dei tratti fondamentali di ogni buon romanzo è la capacità del protagonista di reagire agli eventi. E se vuoi diventare protagonista della tua vita, anche tu devi fare la stessa cosa.

Le persone, reali come quelle dei libri, cercano uno status quo: una situazione di sicurezza, immutabile e senza sorprese. Purtroppo per te, il mondo non è d’accordo: l’ambiente in cui vivi influenza la tua vita, e a volte ti tira addosso del letame. Ci saranno dei momenti in cui qualcosa ti mette i bastoni nelle ruote, i tuoi piani non vanno come previsto, succede qualcosa che non ti aspettavi. Quando succede, hai due modi per reagire: il modo preventivo, e il modo reattivo.

Il modo preventivo

Significa creare un margine di sicurezza per quando le cose vanno male. Ad esempio:

  • Tieni un po’ di soldi in banca nel caso in cui ti esploda la macchina due giorni dopo lo scadere della garanzia.
  • Tieni aperta una seconda possibilità di carriera/lavoro nel caso venissi licenziato.
  • Se usi il tuo computer per lavorare, ti tieni un piccolo laptop di scorta.

Questa è la tecnica del “non si sa mai”: pensare a quello che potrebbe andare storto, e prevenire ogni potenziale problema. L’idea è di avere un piano di riserva per tutte le attività più importanti della tua vita, in modo che non esista un singolo evento che da solo può rivelarsi catastrofico per te.

Per quanto sarebbe la situazione ideale, il mondo è troppo imprevedibile. Prima o poi ti capita quella cosa che non avevi previsto, o così improbabile che non potevi pensarci, o talmente catastrofico che la tua preparazione non sarebbe mai bastata. Ed è qui che entra in gioco…

Il modo reattivo

Che come dice la parola, significa reagire quando la vita ti mette di fronte a una situazione difficile. Qui puoi fare due cose: reagire e affrontarla, o scappare ed evitarla. Se scegli la seconda, allora non sei protagonista della tua vita: quante volte hai visto il tuo eroe scappare dalle difficoltà? No, un vero protagonista affronta i suoi problemi. Può scappare nei primi capitoli, e ogni volta che scappa la sua situazione si fa ancora peggiore. Ma è quando decide di affrontare la forza antagonista che diventa il vero eroe della vicenda.

La stessa cosa puoi fare tu, con i tuoi problemi. Prima o poi la batosta arriva, e il tuo futuro dipende da come reagisci. È nei momenti di difficoltà che cresci maggiormente: senza difficoltà, non hai nessuno stimolo per migliorare e rimarrai nella mediocrità. Reagire ai problemi significa non lasciare che siano loro a influenzare la tua vita, ma essere assertivo e riprendere il controllo delle tue decisioni.

2 – Un protagonista impara e migliora

Ogni romanzo può essere diviso in due metà, con rare eccezioni: nella prima metà, l’antagonista è più forte del protagonista. Nella seconda metà, il protagonista comincia a farsi valere e a ottenere le prime vittorie.

Altre volte, il protagonista non fa niente e si prende il merito.
Altre volte, il protagonista non fa niente e si prende il merito.

Tutta la storia si concentra sull’evoluzione del protagonista, da persona qualunque a vero eroe. Non si lascia scoraggiare dalle difficoltà, e soprattutto non si lascia scoraggiare dagli insuccessi. In qualsiasi libro, un protagonista che tenta da subito di ritornare allo status quo è destinato a fallire. Non è ancora il momento, prima deve evolversi, imparare qualcosa, e migliorare.

Alla fine, se ci pensi è intuitivo: se ti capita un problema, non puoi sperare di risolverlo con la stessa mentalità e gli stessi strumenti che avevi quando si è presentato. Devi cambiare il tuo modo di pensare, usare strumenti nuovi, in altre parole devi diventare una persona migliore. Ed è questo che fa un protagonista: migliora. E lo fa attraverso una serie di fallimenti: un insuccesso dopo l’altro, che lo fanno andare avanti un passettino alla volta. Dopo una lunga serie di passettini (e di fallimenti), arriva il momento in cui è abbastanza forte da raggiungere il successo in un finale epocale.

La vita, in questo, non è tanto diversa dai romanzi. La strada per il successo non è una linea retta crescente, un costante miglioramento senza passi falsi. Piuttosto, è una strada tortuosa fatta di alti e bassi, e costellata di fallimenti. Qualsiasi obiettivo ambizioso che ti puoi porre è fatto di difficoltà. Anzi, se il percorso è troppo facile, vedilo come un campanello d’allarme: significa che c’è qualcosa di sbagliato, forse non sei stato abbastanza ambizioso, forse ti sei dimenticato qualcosa.

Quello che di sicuro non vedrai mai fare a nessun protagonista è restare fermo, non evolvere nel corso della storia. Altrimenti sarebbe una storia noiosa, con un protagonista debole. Allo stesso modo, se tu non migliori ogni giorno, la tua vita sarà noiosa. Lo stesso lavoro, la stessa vita, la stessa routine per i prossimi cinquant’anni. Se vuoi ottenere dei risultati diversi, se vuoi cambiare la tua vita in meglio, allora sei tu a dover migliorare. Come ho già detto in questo articolo i miglioramenti sono graduali: significa che devi fare dei piccoli passi ogni giorno.

3 – Un protagonista è proattivo, non reattivo

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Fra gli scrittori e sceneggiatori professionisti, esiste una semplice regola. Una regola che li separa dagli amatori, da chi scrive storie solo per divertimento senza guadagnarci niente. La regola è: il protagonista deve essere il protagonista (almeno nel finale).

Sembra semplice, ma non hai idea di quante storie abbia letto che non rispettano questo semplice principio. Significa che deve essere il protagonista, con una sua azione e decisione, a fare la differenza. Deve essere lui a dirigere gli eventi, tutto il resto deve ruotare intorno all’eroe e alla sua capacità di risolvere il problema che lo tormenta dal capitolo 1. L’errore commesso da troppi principianti è lasciare che sia un evento esterno a decidere le sorti del protagonista nella parte finale. Esempio: pensa a come sarebbe stato deludente Rocky 4 se Ivan Drago avesse dominato il match fino al round 12, per poi venire stroncato da un ictus fulminante.

C’è un motivo se gli sceneggiatori di Hollywood evitano questo tipo di finale come la peste: è irrealistico e insoddisfacente.

Irrealistico, perché non è così che va il mondo. Se non sei tu ad essere l’artefice del cambiamento, allora non puoi aspettarti che una forza esterna ti porti a raggiungere il successo. Magari una volta ogni tanto può succedere, ma se fai sempre affidamento sulla fortuna, allora farai la stessa fine di chi vende l’auto nella vana speranza di fare jackpot alle macchinette a Las Vegas. Il modo migliore per raggiungere il successo è togliere la fortuna dall’equazione: se un obiettivo richiede della fortuna per essere raggiunto, allora stai facendo un grave errore.

Insoddisfacente, perché un protagonista che non è la forza proattiva della sua storia non è un vero protagonista. Con “forza proattiva” intendo la capacità di influenzare il mondo intorno a te. Se vuoi ricavarti uno spazio tuo su questo pianeta, se vuoi crearti lo spazio vitale entro il quale puoi agire per raggiungere i tuoi obiettivi, allora devi essere proattivo nel crearlo. Non puoi aspettare che sia qualcun’altro ad aiutarti, perché tutti sono troppo impegnati ad aiutare loro stessi.

Prendere in mano il tuo destino significa capire che se vuoi ottenere un risultato, allora sei tu a doverti impegnare per raggiungerlo. E se non lo raggiungi? Allora significa che hai sbagliato qualcosa. A quel punto ti trovi di fronte a un bivio: abbandonare e scappare, o farti forza, rialzarti e riprovare. Fai riferimento al punto 1 di questo articolo per capire qual è la scelta migliore.