Sonno polifasico: conseguenze a lungo termine

Sì, anche oggi voglio tornare a parlare di uno dei miei argomenti preferiti: il sonno polifasico (in particolare il metodo Uberman). Per quanto io non ne faccia più uso ormai da diverso tempo, continuo a sostenere che sia una valida tecnica per trovare un po’ di tempo quando si è soverchiati da impegni di vario genere.

Su vari siti internet sono in molti a questionare non solo la sua efficacia, ma anche i possibili danni a lungo termine che potrebbe causare un regime di sonno così estremo. Giusto pochi minuti fa mi è capitato per le mani un articolo che tratta proprio di questo, scritto da Steve Pavlina: l’amministratore di uno dei più importanti e influenti siti di crescita personale esistenti su questo pianeta. Quella che segue è una traduzione dal suo articolo in proposito, che potete leggere (in inglese) a questo indirizzo. Buona lettura! 😉

cuscino

Una conseguenza del sonno polifasico che ho provato fra il 2005 e il 2009 è la capacità, acquisita in quel periodo e mai persa, di addormentarmi velocemente. Ormai sono passati due anni, quindi posso concludere che si tratta di qualcosa di permanente. Ancora oggi quando decido di andare a letto, riesco ad addormentarmi entro 30 secondi o anche meno. A volte riesco a farlo anche entro due o tre secondi: non è un’esagerazione, chiedete pure a mia moglie Rachelle!

Non si tratta di narcolessia: non mi addormento improvvisamente durante il giorno, né nel momento in cui appoggio la testa sul cuscino. A meno che non sia veramente molto stanco, sono io a decidere quando voglio addormentarmi. Quando decido di dormire, dormo. Questo non vale solo per il riposo notturno, ma anche per i riposini che ogni tanto decido di concedermi.

Più volte mi sono addormentato e poi svegliato nel letto, nel bel mezzo di una conversazione con mia moglie. Dopo aver parlato per un po’ decido di addormentarmi, e come detto non ci metto che qualche secondo. Pochi secondi dopo vengo svegliato da Rachelle, che improvvisamente ricomincia a parlare. Per lei non era altro che una pausa nella discussione, mentre io io avuto il tempo di addormentarmi, sognare e svegliarmi grazie alle sue parole, con ancora in mente il sogno che stavo facendo. A volte mi succede anche 2-3 volte in una sola serata.

A volte quando mi riaddormento riesco a rientrare nello stesso sogno che stavo facendo prima, anche se la maggior parte delle volte ricomincio semplicemente un altro sogno che non ha alcun collegamento con il primo. Ho la sensazione che il tempo si dilati un po’ mentre sogno, quindi posso pensare di aver dormito per diversi minuti mentre mia moglie mi dice che erano in realtà pochi secondi. Mi è successo veramente tante volte, tanto da convincermi che non si tratta di un semplice evento isolato.

Normalmente inizio a sognare non appena mi addormento, a volte addirittura prima. Quando chiudo gli occhi di notte, spesso riesco a vedere l’ambientazione del sogno crearsi sotto i miei occhi mentre sono ancora cosciente. In questo stato, non mi è affatto difficile addormentarmi semplicemente tenendo gli occhi chiusi.

Addormentarsi in questo modo è un po’ come accettare un invito: non devo fare niente di mia iniziativa. Devo solo raccogliere l’invito del sonno che mi chiede di unirmi a lui. La sensazione è un po’ quella di essere tirato dentro al sogno, e non quella di doverci entrare forzatamente: alla fine, mi risulta più difficile restare sveglio.

Per me questo è stato un cambio significativo, visto che non avevo questa abilità prima di provare il sonno polifasico. Quei cinque mesi e mezzo che ho speso provando un ritmo del sonno diverso devono aver abituato il mio corpo ad addormentarsi velocemente: dovendo dormire solo per 20 minuti alla volta, non potevo permettermi di spendere 10 minuti a rigirarmi nel letto.

Anche se Rachelle lo trova strano e vengo svegliato dai suoi discorsi più di quanto vorrei, penso che questo cambiamento sia in fin dei conti positivo: il mio sonno è molto più efficiente adesso rispetto a prima. Non perdo tempo a cercare di addormentarmi, semplicemente lo faccio quando voglio. E se voglio restare in piedi un po’ più a lungo, posso fare anche quello.

Per concludere questa mia esperienza voglio dare a tutti i lettori un consiglio, nel caso vogliano avventurarsi nel mondo del sonno polifasico. Ci potrebbero essere delle conseguenze a lungo termine anche diverse da quella che ho appena descritto, anche se provi il sonno polifasico per un breve periodo. Quindi, se vuoi sperimentarlo, ricorda che lo stai facendo a tuo rischio e pericolo.

NOTA DI MINDCHEATS: personalmente, dopo aver provato il sonno polifasico, non ho notato nessun effetto collaterale né in positivo né in negativo. Ogni persona reagisce in modo diverso a questo scossone nelle abitudini notturne, ma non ho mai sentito di gravi conseguenze per la salute di alcun tipo.

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