I cambiamenti, i soldi e Dr. House

“Le persone non cambiano.”

– Gregory House

Allora mi fido.
Allora mi fido.

Oggi ti spiego perché i cambiamenti nella tua vita non sono quello che pensi, perché gli eventi che cambiano la vita sono una balla e cosa fare per cambiare veramente.

Il verbo “cambiare” è spesso male interpretato, suggerisco di usare una parola diversa. Scegli fra:

  • modificare
  • evolvere
  • cambiare volto

E tutta una serie di termini meno radicali. Cambiare significa distruggere il vecchio per creare il nuovo: quando cambio auto, butto quella vecchia e ne prendo una nuova. Ma quando parliamo del cambiamento delle persone e del mondo, la metafora non è adatta. Quando tu decidi di cambiare, o quando punti sul fatto che un evento esterno cambi te o l’ambiente che ti circonda, la metafora è sbagliata.

Una metafora giusta è quella del mio computer. A me piace l’informatica da prima che andasse di moda (leggi: Facebook), all’epoca i computer fissi (desktop) vendevano molto più dei portatili (laptop). Anche oggi la maggior parte del tempo uso un fisso, perché ha prestazioni maggiori a costi minori.

Visto che sono appassionato di queste cose, ci tengo a tenere il mio PC in forma. Per questo seguo l’andamento del mercato e compro pezzi nuovi per sostituire quelli vecchi meno performanti. Oggi cambio il processore, fra sei mesi la memoria RAM, dopo altri sei aggiungo una scheda audio. Nel giro di quattro anni ho in mano un computer diverso da quello che ho comprato, ma non c’è stato un momento in cui ho cambiato radicalmente tutto il sistema.

Piccole aggiunte, nel tempo, hanno portato a un grande risultato.

Un computer è un sistema limitato: una decina di pezzi, ognuno con un compito specifico e facilmente individuabile. Posso comprare un pezzo nuovo e sostituirlo. Ora immagina un computer che non ha dieci pezzi, ma diecimila. E non sono singolarmente individuabili, ma fanno parte di un tutto più grande. Se cambio il pezzo 492, allora le prestazioni di 129, 43 e 4956 cambiano. Ma se cambia 129, allora cambiano anche 3459 e 2984 e così via.

Ora pensa di aver fatto cadere dello yogurt sul libretto delle istruzioni, rendendolo illeggibile. Non hai nemmeno letto la prima pagina, che ti dice a cosa serve il computer.

E hai più o meno una visione molto semplificata di come cambia il mondo: un pezzo alla volta e in modo graduale, non tramite balzi epocali ben definiti.

Il cambiamento radicale è un’illusione

L’ipotesi: non esistono eventi singoli che, da soli, possono portare a grandi cambiamenti. Ogni cambiamento di grandi dimensioni è il risultato di una serie di cambiamenti incrementali. Facciamo qualche esempio.

Prendiamo Gandhi. Insomma, quell’uomo da solo ha ispirato una nazione a raggiungere l’indipendenza, è l’esempio perfetto di singolo evento che ha portato a grandi cambiamenti. Giusto? Beh, no.

Se Gandhi fosse vissuto due secoli prima, sarebbe morto senza vedere l’India libera perché non c’erano le condizioni socio-politiche per la rivoluzione pacifica. L’opinione pubblica non era pronta, il dominio coloniale britannico troppo forte. Gandhi è entrato in azione nel momento esatto in cui le potenze europee stavano perdendo il controllo delle colonie. E senza Gandhi la dominazione inglese sarebbe andata avanti forse trent’anni in più, a dire un numero grosso.

Prendiamo l’attentato alle Torri Gemelle. Un evento che ha cambiato il mondo? Per l’opinione pubblica sì, perché l’11 settembre 2001 è la data simbolica dell’inizio del terrorismo islamico. Ma andiamo più a fondo.

Il terrorismo esiste da sempre. Lo usavano Vercingetorige, Hassan-i Sabbah, Roberspierre (che ha coniato la parola “terrorismo”) e altri nel corso dei secoli. Non è una novità. Nemmeno il terrorismo islamico non è una novità, nemmeno Bin Laden che che americani conoscevano da vent’anni. Il terrorismo non è apparso per magia l’11 settembre, l’attacco a New York è stato solo il botto all’apice di una serie di cambiamenti incrementali.

Prendi un tavolo di vetro e inizia a metterci sopra dei pesi da tre chili. Metti i primi cinque, dieci e quindici. Metti il sedicesimo e il tavolo si rompe. La colpa è di quell’ultimo peso o di tutta la serie che ci hai messo sopra prima? Stessa cosa.

Il vero volto del cambiamento (e la bufala dei grandi eventi)

Fai troppo affidamento sugli eventi singoli. Lo fai perché è più facile, mentre capire la relazione complessa degli aumenti incrementali è complicato. Così nascono le distorsioni mentali:

  • Se vincessi alla lotteria sistemerei le mie finanze.
  • Se trovassi un buon lavoro sarei più tranquillo.
  • Se non fossi stato bocciato avrei meno difficoltà.

Questi pensieri delineano un rapporto di causa/effetto che nella realtà non esiste. Non è un caso che tutti questi eventi siano esterni: tu non hai nessun controllo. Così i grandi cambiamenti della tua vita come la stabilità finanziaria, la sicurezza di un posto indeterminato e il percorso di studi non dipendono da te, ma da un singolo evento che identifica il punto di svolta. Troppo facile restare lì e aspettare lo scorrere degli eventi.

E se ti dicessi che è compito tuo mettere insieme i cambiamenti incrementali che portano al botto finale?

Il buon lavoro non te lo da la madonna, devi andartelo a cercare. Contattare aziende, spedire curriculum, fare dieci telefonate al giorno, ampliare la rete di contatti. E alla fine di tutto questo, dopo mesi di ricerca fatta bene, trovi un lavoro. Ma quella non è un conseguenza fatta da piccole azioni quotidiane. Non puoi identificare un momento esatto che ti ha dato il lavoro.

  • La buona impressione che hai fatto al colloquio?
  • Il curriculum fatto bene che hai inviato?
  • La telefonata dell’amico che ti ha fatto sapere del lavoro?
  • L’amico della moglie del prozio che gioca a tennis il venerdì pomeriggio con il responsabile del personale e ha messo una buona parola?

Tutte queste cose vanno messe insieme e, quando raggiungono la massa critica, esplodono dando vita al cambiamento radicale che tutti attribuiscono a un avvenimento esterno.

Io non mi sono svegliato una mattina e ho deciso di creare Mindcheats, che nel bene e nel male mi ha cambiato la vita. Era già nell’aria, ci stavo pensando, è stato il culmine di un processo durato mesi.

Come cambiare veramente

Ma veniamo al sodo: e io, ragazzo di periferia, cosa me ne faccio?

Una volta che hai capito come funziona il cambiamento, sei pronto a indirizzarlo dove vuoi tu.

Non sei più la medusa che si lascia trasportare dalla corrente, ti fai crescere delle pinne e inizi a nuotare.

I grossi eventi sono difficili da prevedere e controllare per natura: se il datore decide di licenziarti, non puoi farci niente. Ma tu hai il potere di muoverti intorno al grande evento e agire su tutti gli altri piccoli aspetti che, se cumulati, danno risultati più grandi. Così puoi cercare lavoro quando senti puzza di ridimensionamento in azienda, ti rimetti sul mercato e trovi il nuovo lavoro prima di perdere il precedente. È l’atteggiamento proattivo, di cui ho parlato nel manuale anti-confusione.

Se vuoi produrre un risultato, inizia subito con le piccole azioni quotidiane che puoi fare per avvicinarti al traguardo. Non aspettare l’evento esterno fortunato, quello che cambierà tutto, perché non arriverà mai. Anche la più grossa botta di fortuna è inutile se non sei pronto a sfruttarla.

I piccoli cambiamenti sono nelle tue mani, agisci su quello e fregatene del resto: non è importante.

Sistemi stabili e instabili: la ragione del tuo fallimento

I soldi fanno la felicità?

Questa è una domanda sbagliata, perché presuppone un collegamento logico fra soldi e felicità con due possibili ipotesi:

  1. I soldi fanno la felicità, quindi se vinco alla lotteria sono più felice.
  2. I soldi non fanno la felicità e si escludono a vicenda, quindi per fare soldi devi sacrificare la felicità.

In realtà il rapporto è più complicato.

Ricordi il computer da diecimila pezzi? Uno di questi è il successo finanziario. Cambiando questa variabile vai a influire su altre cento, e ci sono cento variabili che influenzano il tuo conto in banca.

Non esistono eventi che, singolarmente, hanno portato a grandi cambiamenti. Ogni cosa è incrementale e, al più, fa il botto quando il cambiamento incrementale ha raggiunto il suo apice. Stessa cosa per i soldi: se adesso non ne hai, è perché il risultato del tuo sistema di credenze, della tua motivazione, della tua esperienza, situazione e di tutto il resto ti ha portato a questo risultato. Si tratta di un sistema stabile: le variabili si controllano a vicenda e se una di queste va fuori posto, le altre la riportano sotto controllo. Questo è il contrario del sistema instabile, dove un cambiamento si auto-alimenta. Due esempi per farti capire:

  • La neve sul prato di casa è un sistema stabile: se arriva una folata di vento e ne fa alzare un po’, si deposita subito per via della gravità.
  • La neve sulla montagna è un sistema instabile: una folata di vento inizia un movimento che si auto-alimenta fino a formare una valanga.

Ti sto parlando dei soldi come esempio, ma sentiti libero di ampliare il discorso a ogni aspetto della tua vita.

Nell’esempio, se la variabile “denaro” va fuori controllo perché vinci alla lotteria, tornerai a una situazione di stabilità: non farai investimenti ma inizierai a comprare auto bella, casa nuova, regali, viaggi a Taiwan… Finché non rimarrai ancora senza soldi. Il sistema è di nuovo stabile. C’è stata una ricerca che ha provato questo effetto.

La teoria dell’elasticità: come stimolare il cambiamento

Ma se il sistema è stabile e ogni variazione tende naturalmente ad essere riassorbita per tornare alla situazione precedente, da dove nasce il cambiamento? La risposta sta nella teoria dell’elasticità.

Ogni variabile ha un piccolo grado di elasticità entro il quale puoi agire senza che il sistema la riporti in equilibrio. Se vinci un milione di euro, tempo qualche anno e starai come prima. Ma se ricevi un aumento di venti euro, aumenterai il tuo benessere in maniera continuativa.

Grazie all’elasticità, puoi cambiare un sistema tenendolo in equilibrio. Pensa a un’altalena in bilico: se aggiungi dieci chili da un lato, perdi equilibrio. Ma se aggiungi un grammo da una parte poi dall’altra, puoi andare avanti così fino ad aumentare di dieci chili il peso da tutte due le parti. I cambiamenti che più hanno il potere di influire sulla tua vita sono quelli sul tuo sistema di valori: per una spiegazione più dettagliata, ti rimando al manuale anti-confusione.

Adesso sai che ogni variabile influenza le altre: se fai un piccolo cambiamento da una parte, tutto il sistema si modifica. Devi però stare all’interno dell’elasticità: se una variabile cambia improvvisamente, il sistema tende a riportarla ai valori normali. È l’esempio di chi vince alla lotteria, che butta i soldi perché la sua vincita non è stata accompagnata da un miglioramento delle sue capacità di gestione del denaro. Il conto in banca grasso è conseguenza di un’accurata gestione di entrate e uscite, risparmi e investimenti.

Quello che si laurea con 110 e lode trova subito lavoro non perché ha un voto a tre cifre sul curriculum ma perché è motivato, intelligente e si dà da fare in ogni cosa.

Il caso e la fortuna non esistono. Esiste solo la volontà di mettere in atto una serie di piccoli cambiamenti che ti porteranno al risultato desiderato, qualunque esso sia.