Come sottolineare un libro

Finalmente! Per tre giorni la connessione ad internet nel mio appartamento non ha dato segni di vita, e per questo non avete ricevuto alcun aggiornamento. Ora però sono tornato attivo come sempre, e come sempre sono qui a proporvi articoli per migliorare sé stessi e il proprio cervello. 😉

Per molti (e anche per me) gli esami universitari si stanno avvicinando, e la tensione si fa sempre viva nel momento meno opportuno. Soprattutto se come me siete dei pigri di natura, e quindi sapete già preventivamente che aveste potuto studiare un po’ di più per puntare ad un voto migliore.

Quel che è certo quando si entra in questo argomento è che il vecchio concetto di studio, per quanto venga ferocemente difeso dai professoroni italiani, ormai non ha più molto senso: per essere bravi e prendere voti alti non serve stare ore e ore sui libri, giorno dopo giorno. Quello che serve è un metodo di studio efficace che consenta di memorizzare il maggior numero di informazioni possibili in un dato periodo di tempo (possibilmente il minore possibile). Qui su Mindcheats mi sono già interessato all’argomento, se siete degli studenti sono sicuro che troverete molto interessante la categoria studio.

Come ho già detto in passato, ogni persona deve trovare il proprio metodo di studio preferito con la pratica. Certo è, comunque, che un po’ di aiuto non guasta mai: ci sono fior di psicologi ed esperti della mente che passano la vita ad interrogarsi su quali siano i migliori modi per studiare, quindi perché non sfruttare le loro ricerche per ricevere quella spinta in più che non fa mai male? Ad esempio io sono un grande fan della lettura veloce, ma altre persone preferiscono altre tecniche.

Oggi parlerò di qualcosa che, ammetto, io pratico veramente pochissimo: sottolineare il libro. Perché non lo faccio? Personalmente la trovo una perdita di tempo, è molto più veloce leggere due o anche tre volte il libro con la lettura veloce e fare altri tipi di schemi. Ma visto che non tutti la pensano come me, e soprattutto visto che ho notato certi libri di seconda mano veramente orripilanti, trovo giusto dare quanto meno qualche linea guida su come utilizzare quella matita e quell’evidenziatore.

libro e occhiali al lume di candela

1 – Prendetevi il vostro tempo, anzi di più. Un metodo di studio improntato sulla sottolineatura richiede veramente tanto tempo, ma i risultati sono garantiti. Quindi, se siete di fretta, fareste meglio a provare qualcos’altro!

2 – Leggete il libro. Prima di tutto, leggete tutto quello che dovrete sapere per il vostro esame, dalla prima all’ultima pagina. Difatti alla prima lettura tutte le informazioni che vi passano sotto gli occhi vi sembreranno di vitale importanza, e per questo avrete la tentazione di sottolineare praticamente l’intero testo. Sbagliato: sottolineare tutto equivale a non sottolineare niente, e questo è un concetto da tenere sempre a mente!

3 – Lasciate perdere l’arcobaleno. Una delle cose che ho notato con molti libri usati che mi sono capitati sotto mano, è che paiono degli alberi di natale tanto sono sgargianti con i loro mille colori. Possono anche sembrare carini, magari lo sono anche, ma non sono utili: anzi, distraggono inesorabilmente sia l’occhio che il cervello dal compito principale, ovvero studiare. Solitamente non è necessario usare più di tre colori diversi, ognuno che si associa ad un concetto unico (ad esempio parole chiave, approfondimenti, definizioni). All’inizio può non venirvi naturale questa rigida divisione, ma non c’è problema: prendete un colore alla volta, e piano piano vi abituerete.

4 – Sottolineare una parte ogni tre. Più o meno è questo il rapporto fra le informazioni utili e quelle inutili in un normale libro di testo: basta un terzo e avete tutti i dati che potreste desiderare, completi e senza saptare nemmeno il più piccolo passaggio. Se eccedete questa proporzione fate un minuto di pausa, andare a rileggere e chiedetevi se veramente avete estrapolato solo le informazioni necessarie, oppure se avete aggiunto dei pezzi che possono essere bellamente ignorati. La fase della sottolineatura implica che avete già letto tutto il libro, quindi sapete più o meno cosa aspettarvi: sfruttate questa informazione e sfruttate il tempo che avete dedicato alla lettura preventiva.

5 – Integrare. Perché sottolineare, la maggior parte delle volte, non è abbastanza: per quanto scremato un libro tende ad essere un mattone bello grosso, e come tale andrebbe buttato a mare senza rimorsi. Personalmente riassumo tutto il manuale il prima possibile per poi studiare unicamente sui riassunti: magari voi non siete degli estremisti come me (anzi, sicuramente non lo siete, visto che avete speso tutto questo tempo ad imbellettare quelle mille pagine di testo), ma fare qualche riassunto scritto dà sempre i suoi buoni risultati. 

6 – Sperimentare. L’ho detto e lo ribadisco: il metodo di studio varia fortemente da una persona all’altra. Per quanto questi semplici concetti funzionano con tutti, è necessario svilupparli e ampliarli prima di poter trarre il massimo profitto. Non abbiate paura, che tanto male non fa: ci potete mettere un giorno o due a capire se la modifica che avete fatto dà i risultati sperati oppure no, di certo non vi farà perdere una sessione di esami.

Devo dire che un po’ mi mancava parlare di metodi di studio, dopo tutti questi mesi. Certo la pressione degli esami ha esercitato un fascino non indifferente verso questi argomenti, e spero vivamente che troviate queste informazioni utili tanto quanto le ho trovate io.

E voi che metodo di studio preferite? Condividete la vostra esperienza e i vostri risultati nei commenti, in modo da integrare i miei consigli per il bene di tutti i vostri colleghi! 😉