Come parlare inglese in 7 giorni

Puoi parlare in inglese anche se non conosci la lingua. Impossibile? Solo se hai una mentalità scolastica. Ma quando capisci che fare errori è l’unico modo per imparare, ti accorgi che tutto quello che ti serve sapere per comunicare in inglese lo possiedi già; ti bastano 7 giorni di allenamento. Non devi fare altro che sfruttare alcune tecniche in grado di farti capire ovunque nel mondo. Quando sono stato in Lettonia, ho spesso usato le strategie che sto per illustrarti con le persone che non parlavano inglese. Dopo questo articolo, non ti bloccherai mai più di fronte al turista londinese o il professore a scuola.

Questo è un estratto del mio Corso Completo di Inglese Dinamico. e ti spiegherò 5 tecniche per parlare in inglese anche se non conosci la lingua.

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Spingersi oltre è il sistema migliore per imparare.

Ma se quando sei di fronte a uno schermo puoi controllare il dizionario e prenderti il tuo tempo, le conversazioni faccia a faccia sono un’altra storia. Hai la pressione del tempo, della conversazione reale, della mancanza del vocabolario: se ti dimentichi una parola devi trovare una via d’uscita subito, non puoi cancellare la frase e riprovare.

Questa è la maggiore difficoltà che hanno le persone quando usano l’Inglese Dinamico: passare dalla produzione scritta a quella orale non è semplice, non è naturale. Ti senti come se dovessi ripartire da zero.

Farai progressi velocemente, soprattutto se hai già una buona abilità scritta. Ma i primi giorni rimarrai interdetto, non riuscirai a comunicare al meglio. Visto che l’Inglese Dinamico si basa sul divertimento, non riuscire a parlare va contro questo principio.

Nelle prossime pagine ti spiegherò alcuni trucchetti che ti aiuteranno a parlare meglio in inglese fin da subito, anche quando non sai ancora come maneggiare la lingua. Ti insegnerò a mantenere una conversazione stimolante e divertente in inglese, qualcosa che non sia il classico ritornello da turista: “mi scusi signore, bella giornata oggi, mi sa dire come arrivare al Big Ben per favore?”

Diciamoci la verità, nessuno parla così. Anche se io so dire una cosa del genere, non ci penso neanche a farlo. Gli inglesi non parlano tutti ingessati, soprattutto gli americani. Il bello di parlare con qualcuno faccia a faccia è che a nessuno interessa dei tuoi errori grammaticali, perché li fanno anche loro, i madrelingua. Come in italiano, le regole della lingua orale sono più flessibili.

Non guardare me che scrivo come parlo, prendi un qualsiasi articolo in italiano e leggilo ad alta voce: ti renderai conto che usa un linguaggio più formale. La stessa cosa succede in inglese, e anche per questo devi allenarti con l’orale: le parole sono diverse, la grammatica è diversa.

Nulla che stravolge la lingua, giusto qualche ritocco qua e là.

Una maggiore flessibilità significa anche la possibilità di usare alcuni strumenti che ti renderanno più fluente anche se non conosci la lingua. Non hai a disposizione il vocabolario o il tasto per cancellare un messaggio non ancora inviato, ma con un po’ di ingegno e flessibilità mentale puoi cavartela bene. Se unisci a questo il fatto che nella lingua orale i tuoi errori si notano di meno, arriviamo alla conclusione che parlare è facile quanto scrivere. Devi solo adottare una mentalità diversa, più dinamica e intraprendente.

Ricorda che, quando parli con qualcuno, il tuo obiettivo non è essere perfetto. Vuoi scambiare informazioni efficacemente e farti quattro risate.

Le risorse che trovi di seguito sono particolarmente importanti nelle fasi iniziali, perché ti aiuteranno di più quando ancora non sai comunicare alla perfezione. Ma ti torneranno utili anche quando sarai a un livello avanzato.

I connettori linguistici

Tutto molto bello, ma nelle prime fasi dell’apprendimento sarai ancora limitato a quello che hai imparato a dire. Su internet hai il dizionario per ampliare le tue possibilità, a livello orale no.

Sei in grado di fare domande e rispondere in maniera essenziale, quanto ti basta per ottenere un semplice scambio di informazioni, ma questo non è sufficiente per raggiungere il livello di una conversazione piacevole. Se vuoi parlare con dei nativi devi fare in modo che siano interessati a parlare con te, altrimenti ti eviteranno e tu rimarrai solo con il tuo computer. Il rischio è limitato se hai già fatto la loro conoscenza sui forum, ma proprio per questo vuoi essere una persona interessante giusto? A nessuno piace parlare con qualcuno che non li fa divertire.

Le conversazioni non sono una serie di domande da una parte e una serie di risposte dall’altra. Questo è il metodo scolastico, quello sbagliato. Devi avere l’abilità di creare un ritmo nella conversazione, una dinamicità che renderà lo scambio interessante. Non è un interrogatorio. Hai presente quella persona taciturna con cui non riesci a fare conversazione? Ecco, tu non vuoi essere quella persona quando parli in inglese. Ma per la paura degli errori e i limiti del tuo dizionario, lo diventerai.

Il problema nelle fasi iniziali è che chi non è esperto nella lingua si limiterà a risposte breve di una parola, senza aggiungere altro o invitare la controparte ad aprire un dialogo.

Per farti capire, osserva questi esempi:

  • Come ti chiami? Stefano.
  • Quanti anni hai? 23.
  • Oggi è proprio una bella giornata, vero? Sì.

Risposte di questo tipo non permettono all’altra parte di ribattere, di far partire la discussione. Anche se fa un’altra domanda o dice qualcosa, si aspetterà la solita risposta apatica di una parola. Dopo mezzo minuto, si stuferà e cercherà una scusa per abbandonare la conversazione.

La soluzione sono i connettori linguistici.

I connettori linguistici sono delle parole che non aggiungono nessuna informazione alla frase, ma sono piacevoli da sentire e arricchiscono il tuo linguaggio. Anche se dici sempre la stessa cosa, lo farai in un modo che soddisfa la controparte e la invita ad aggiungere del suo.

Non ti faranno passare dal livello quinta elementare al livello Dante, ma ti tireranno fuori dai guai in molte occasioni.

Visto che sono frasi generiche, possono essere usate in qualsiasi risposta con poche modifiche a seconda del caso. Dopo qualche ripetizione sarai in grado di infilare diversi connettori in ogni cosa che dici, rendendo il tuo linguaggio più completo e vicino all’inglese parlato. Farai credere di conoscere l’inglese meglio di quanto effettivamente lo sai, ti divertirai anche tu a formulare risposte complesse con quattro parole in croce.

Prendiamo gli esempi di prima e usiamo dei connettori linguistici:

  • Come ti chiami? Il mio nome è Stefano, sono molto felice di conoscerti. Tu come ti chiami?
  • Quanti anni hai? È una bella domanda, devo ammettere che in realtà ho solo 23 anni. Lascia che ti faccia la stessa domanda: tu quanti anni hai?
  • Oggi è proprio una bella giornata, vero? Hai ragione, devo dire che oggi è proprio una bella giornata. E ti voglio chiedere: secondo te domani sarà una bella giornata?

Nota che la risposta qui è molto più lunga, non ho detto niente in più della risposta breve di prima e ho usato una serie di frasi generiche che si possono attaccare ovunque. Inoltre nota la strategia di ripetere la domanda nella risposta, il che ha due effetti benefici:

1. Rende la risposta più lunga.

2. Fissa nella tua memoria il lessico che hai appena sentito.

Tocco finale: la domanda. Una persona ti chiede qualcosa, tu rispondi e rigiri la stessa domanda. Sarai ancora limitato perché non farai attivamente delle domande su nuovi argomenti, ma almeno riuscirai a mantenere una semplice conversazione senza stroncare ogni tentativo di interazione sul nascere.

Come bonus al Manuale di Inglese Dinamico ho inserito il dizionario fondamentale, nel quale ti elenco anche i connettori linguistici principali che puoi usare in ogni situazione.

Come mantenere una conversazione interessante

La maggior parte delle persone che pensano sia impossibile comunicare con un nativo fin dalle prime settimane anche se non sai bene la lingua, è perché credono che sia un test. Vedono ogni errore come un punto in meno che ti avvicina al limite minimo per superare la prova; ti senti giudicato, ti senti valutato e sotto pressione. Ma non stai guardando la conversazione dalla prospettiva giusta: quella sociale.

Gli esseri umani non ragionano come un professore a scuola. Non è il freddo conto degli errori che darà a un nativo un’impressione positiva o negativa su di te, sono le emozioni che gli fai sentire. Io posso parare inglese a stento ed essere interessante, oppure posso avere una grammatica perfetta ma essere più noioso del mio professore di fisica al liceo.

Quando parli, anche se non sai niente, non pensare agli errori che puoi fare. Pensa a come rendere la conversazione interessante, a come far provare delle emozioni all’altra parte. Queste emozioni possono essere:

  • Divertimento
  • Paura
  • Rabbia
  • Amore
  • Odio (verso altri, non verso di te)
  • Motivazione
  • Sorpresa

E la lista continua. Sii simpatico, interessante, sorprendente. Insomma, non essere quello che la scuola ti ha detto di essere.

Ad esempio, inizia a parlare del perché vuoi imparare l’inglese. Spiega che vuoi trasferirti a New York, che vuoi trovare un lavoro migliore perché in Italia non ci sono possibilità, che la letteratura anglosassone ti ha sempre affascinato.

Gli inglesi ti guarderanno con stupore, perché la maggior parte di loro non si sono pienamente resi conto della fortuna che hanno a parlare nativamente la lingua internazionale. Pochi hanno studiato una lingua oltre il livello scolastico, perché non ne hanno bisogno. Già solo questa storia darà alla controparte una forte emozione, quanto basta per andare oltre lo scoglio iniziale.

In questo modo, la maggior parte delle volte riceverai una mano e i tuoi errori verranno corretti. A me questo è capitato in Lettonia, dove ho studiato per sei mesi: sapevo le basi essenziali della lingua, ma quando rendevo noto il mio obiettivo di conoscere meglio la lingua tutti i locali si divertivano a darmi una mano.

Riuscire a dare un’emozione è molto più importante che saper dire come ti chiami, elencare i tuoi parenti o chiedere come si arriva al Big Ben in inglese impeccabile. In poco tempo diventerai esperto a parlare degli argomenti più comuni quando incontri una persona: saprai raccontare la tua storia e il tuo percorso per imparare l’inglese, nominerai Mindcheats e Stefano che ha scritto quel bel libro. Parlerai dei tuoi progetti e dei tuoi sogni.

Da lì puoi espanderti. Da quel nucleo di parole che impari subito puoi far partire tanti rami che andranno a colmare le tue lacune linguistiche. Puoi connettere ogni parola a molte altre e imparerai sempre di più.

Pensa a una bolla: dentro alla bolla ci sono i termini che conosci, fuori quelli che non conosci. Crei la bolla quando impari a dire le cose più importanti, quelle frasi che usi sempre quando incontri nuove persone, la tua storia e la ragione per la quale vuoi imparare l’inglese. Con la pratica la bolla si espande includendo i termini con significato simile, che a loro volta ti porteranno ad altre parole.

Ad esempio, inizio a parlare del mio sogno: vivere a New York. Quello è il mio nucleo, core in inglese. Da lì posso iniziare a parlare di perché l’Italia non è un gran posto (e allora imparo i termini della politica, società ed economia), perché ho scelto proprio New York (clima, Paese, popolazione), i dettagli su come voglio farlo e così via. Più sviluppi un discorso, più la bolla si ingrandirà.

Non ignorare mai l’aspetto umano quando parli un’altra lingua, se resti interessante non importa quanti errori fai, la gente vorrà continuare a parlare con te.

Vuoi leggere le altre 4 tecniche per parlare in inglese anche se non conosci la guida, scarica subito il mio corso d’inglese!