4 pericolose bufale che seducono il tuo inconscio

La maggior parte delle persone crede almeno in una di queste bufale.

Ci sono credenze innocue, che male che vada ti fanno fare brutta figura. Ma ce ne sono altre che sono potenzialmente pericolose.

Ecco 4 pericolose bufale che fanno leva sul tuo inconscio, e potrebbero costarti più di quello che pensi.

1 – Omeopatia e medicina alternativa

"I miei medici si stanno consultando per una diagnosi."
“I miei medici si stanno consultando per una diagnosi.”

“I tuoi pensieri possono ferirti più del tuo peggior nemico.”

– Buddha

Alcune bufale sono innocue: credere nei rapimenti alieni o nel mostro di Loch Ness al massimo ti può causare qualche sguardo strano. Altre sono più pericolose, come la medicina alternativa: un immenso business che fattura trilioni di euro l’anno in tutto il mondo, basato sulla morte.

Prima di continuare, definiamo la medicina alternativa. Anzi, diciamo cosa non è: provata con il metodo scientifico. Tutto quello che fa parte della medicina alternativa non è dimostrato con dati oggettivi. Un rimedio alternativo efficace che viene confermato col metodo scientifico entra a far parte della medicina tradizionale. Esempio: l’aspirina, il cui principio attivo è estratto da una pianta. Quindi è probabile che alcuni rimedi alternativi funzionino, più o meno.

Il problema: prima di scoprire quali sono efficaci, potresti essere già morto per colpa di qualche altro rimedio tossico. Secondo gli standard medici, “alternativo” significa “non provato.” Hai presente nei telefilm, quando il medico tira fuori questo nuovo farmaco sperimentale che potrebbe salvarti la vita ma potrebbe avere effetti collaterali letali? Ecco, quella è la definizione di medicina alternativa.

Per sopravvivere nel business la medicina alternativa non può affidarsi alle prove scientifiche (che, per definizione, non può avere) ma su marketing, pubblicità e trucchi mentali.

Con questo non voglio dire che la scienza c’azzecca sempre (vedi punto 4). Ma se un centinaio di laureati in camice bianco qualche volta sbagliano, non oso pensare la percentuale di errore di un santone che si compra l’auto vendendo acqua miracolosa.

Ma allora, perché la medicina alternativa tira?

  • È “naturale”: chiariamoci, vivere nella natura è una figata pazzesca, ma qui lo si fa nel modo sbagliato. La teoria: è più sicura e senza effetti collaterali, rispetto a ingerire capsule fatte in plastica in qualche laboratorio chimico. Sembra allettante. Tuttavia, “naturale” non significa niente. Il petrolio è naturale, il cianuro è naturale, il metano è naturale, il batterio della peste bubbonica è naturale. Ma non li vorrei mangiare. Senza contare che molti prodotti “naturali” sono sintetizzati in fabbrica come i medicinali tradizionali.
  • Tradizione: È il ritorno alle origini: una volta si stava meglio, quindi ricominciamo a usare i rimedi tradizionali. Se la pensi così, la prossima volta che vai dal dentista per togliere una carie, chiedigli di non usare l’anestesia: è un’invenzione recente. E quando hai mal di testa, invece del terrificante acido acetilsalicilico (aspirina) prova con le sanguisughe. Un secolo fa non si stava meglio, solo le persone erano troppo impegnate a non morire di fame per lamentarsi.
  • Costa poco: non sempre, ma la medicina alternativa da banco costa poco. Un’erba miracolosa da 5€ è più allettante di un farmaco da 50€, per chi è in ristrettezze economiche.
  • Paura: questo è il fattore inconscio, il più importante. Quando una persona è malata seriamente, ha paura. Quando le persone hanno paura, spengono il cervello razionale. La medicina tradizionale spiega i fatti: tu hai la malattia X, c’è il rimedio Y che forse ti guarirà fra 6 mesi, e dovrai restare in ospedale tutto il tempo. Il santone ti dice: succhia questa radice una volta al giorno e fra una settimana sei pronto a fare la maratona. Quando il tuo cervello è condizionato dalla paura, non hai la lucidità per fare la scelta giusta. L’omeopatia è l’equivalente dell’email “hai vinto la lotteria nigeriana, clicca qui per ritirare 1 milione di dollari”: promettono benefici così grandiosi che le menti più deboli non si chiedono nemmeno se è plausibile.
  • Decorso naturale: il corpo sa badare a sé stesso e, anche senza medicine, guarisce da solo. I farmaci, spesso servono giusto a velocizzare la guarigione o ridurre il dolore. Se prendi un farmaco alternativo e il corpo guarisce per conto suo, darai il merito all’infuso di mirtilli del Nicaragua.

2 – Teorie del complotto

Una prova schiacciante!
Una prova schiacciante!

“Se il governo ha veramente simulato l’atterraggio sulla luna, l’ha fatto molto meglio di qualsiasi altra cosa abbia mai tentato di fare.”

– Stephen Hawking

Io con i complottisti non ci parlo nemmeno più. È inutile, uno spreco di tempo. La solfa è sempre quella: “io ho ragione, ecco perché. Tutte le fonti che dicono qualcosa di diverso sono parte del complotto, quindi ho ragione.” Facile così: quello che dici tu è giusto, ma non ci sono prove perché i potenti hanno nascosto tutto. Ma quello che dico io è sbagliato anche se ci sono prove , perché sono fabbricate dai potenti per tenerti in riga.

Qui andiamo a minare le basi del metodo scientifico: se ci sono prove è sbagliato, ma se non ci sono prove è giusto? Com’è che funziona?

Le teorie del complotto sono costruite su collezioni di piccoli eventi, che presi singolarmente non sono necessariamente impossibili. Ma da lì viene tratta una conclusione che va al dì la della ragione. Del tipo: “io respiro ossigeno, le rose sono rosse, quindi 2+2 fa 5”.

Anzitutto, è sbagliato mettere insieme tutte le teorie del complotto in un grosso mucchio. Alcune potrebbero essere vere, così come alcune medicine alternative possono funzionare. Ce ne sono di più plausibili e di meno plausibili. Ma tutti e due hanno il punto debole in comune: per definizione, non sono provati. La medicina alternativa, quando provata, diventa medicina tradizionale. Le teorie del complotto, quando provate, diventano indagini ufficiali.

Non dubito che nel mondo ci siano complotti, riunioni segrete e tentativi di controllare le masse. D’altra parte, dubito che chi governa il mondo da una città sotterranea sia così pirla da farsi scoprire dal primo complottista che apre un blog su internet. E nel caso, dubito che lo lascerebbe vivere abbastanza a lungo da pubblicare il secondo articolo. Almeno se sono così demoniaci come tale autore scrive.

Io credo nelle prove. Portami prove schiaccianti, non indizi, e crederò in qualsiasi teoria del complotto. Il problema che le prove schiaccianti farebbero nascere un’indagine ufficiale, quindi non sarebbe più una teoria del complotto. Una volta non credevo nella teoria del complotto che “gli elettrodomestici sono programmati per rompersi”, ho cambiato idea quando ho avuto prove scientifiche.

Ci sono diverse ragioni inconsce per colpa delle quali i complotti vanno forte:

  • Schemi: il cervello cerca schemi e connette i punti anche quando le connessioni non esistono, come nella bufala della fortuna.
  • Ignoto: il cervello ha paura dell’ignoto. Ci sono alcune cose che non possiamo conoscere, la teoria del complotto è un modo per avere la falsa convinzione della conoscenza suprema.
  • Semplicità: il mondo è complesso. Tanto. Risultato: non puoi sapere tutto. Ma questo, l’inconscio, non lo accetta. Le teorie del complotto sono un modo sbagliato per spiegare realtà altrimenti troppo complicate. E così l’orizzonte troppo vicino nella foto di Neil Armstrong dà origine al complotto dell’atterraggio lunare simulato dal governo. È molto più facile di informarsi e scoprire che il diametro inferiore della luna causa una maggiore curvatura della superficie, che a sua volta avvicina l’orizzonte.
  • Scaricare la colpa: se qualcosa va male, incolpare un’entità astratta come “i potenti” è più facile che indagare il vero responsabile. Che potresti essere tu. Per questo in Italia va forte il complotto del signoraggio: l’economia va male per colpa delle banche, o dei politici, o di qualche altra entità. È la caccia alle streghe, la ricerca disperata di un capro espiatorio per sviare l’attenzione dal vero colpevole. La realtà può essere scomoda e difficile da trovare, alcuni prendono la scorciatoia con la teoria del complotto. Vantaggio bonus: visto che l’entità fautrice del complotto non esiste, non può difendersi dalle accuse.
  • Statistica: una delle cose che più odio della mia professione, l’economia, è che chiunque si crede più esperto di me dopo due articoli su internet e un video su Youtube. Tu andresti da un ingegnere aeronautico a dirgli “io conosco l’aerodinamica meglio di te perché ho visto un video su Youtube”? Spero di no. Ma quelle stesse persone vanno dagli economisti a dire che sanno l’economia meglio di loro. E si buttano a interpretare le statistiche. Il problema: la statistica è una scienza complessa. I sondaggi della televisione non sono una statistica, ma un tentativo di manipolazione. I complottosti vedono una statistica incompleta e, credendosi dei geni, si lanciano in interpretazioni sbagliate. Un consiglio: la statistica è una delle 5 competenze fondamentali, ma studiala prima di azzardare interpretazioni.

3 – Religione

“Se Dio ha parlato, perché il mondo non è convinto?”

– Percy Bysshe Shelley

Dopo aver evitato il mare di richieste via email che mi sono arrivate chiedendomi di parlare di religione, questo mi sembra l’articolo giusto per farlo.

Da una parte, è giusto rispettare le opinioni di tutti. Nel rispetto della mia massima “fai quello che vuoi finché non vieni a rompere le scatole a me”, ognuno ha il diritto di credere in quello che vuole. Dall’altra, è giusto affrontare il discorso religione così come si affronta qualsiasi altra entità sovrannaturale: basandoci su prove scientifiche. Anzi si deve essere ancora più scrupolosi, visto che chi crede in Bigfood non ha mai dichiarato guerra a chi crede nel Chupacabra.

Spero che nessuno prenda questa sezione sul personale, non intendo esserlo. Voglio solo portare uno spunto di riflessione.

Un errore comune è pensare che non credere in nessun dio equivalga a credere che nessun dio esista. Non esistono prove che dimostrino la non esistenza di una divinità: a meno di esplorare tutte le dimensioni dello spazio e del tempo, in questo e in altri universi, non possiamo sapere se Thor esiste; possiamo solo dire che non ci sono prove a sostegno.

Anche se io voglio crederci.
Anche se io voglio crederci.

Per questo considero l’ateismo una forma di religione: basato su dogmi non dimostrabili.

Può aiutare pensare che quando si parla di divinità, tutti sono non credenti. Alcuni di più, altri di meno: tutti i cattolici convinti non credono nell’esistenza di altri dei, e così per ogni altra religione della storia. Assumendo che nell’ultimo millennio sono passate 100 religioni (una stima conservativa), siamo tutti almeno 99% non credenti. E tutti sono veloci a dire come le altri religioni non abbiano senso, siano illogiche, i loro testi sacri sono pieni di errori. E possono avere anche ragione.

L’unica differenza: i non credenti lo dicono di tutte le religioni, i credenti di tutte le religioni tranne la loro. Non siamo poi così diversi. Mi affascina sempre sentire un credente che smonta scientificamente le altre religioni, ma non applica la stessa logica a quella in cui crede.

Da qui nasce un’altra considerazione: almeno la grande maggioranza dei credenti nella storia avevano torto. Se va bene, solo una religione c’ha azzeccato: anche prendendo la più grande del mondo (cristianesimo), è una minima parte dei credenti dell’ultimo milione di anni. L’inferno deve essere un posto affollato, ed è popolato in buona parte da persone che hanno deciso di credere nel Dio sbagliato.

Domanda: in che modo le persone scelgono una religione?

Risposta: non la scelgono.

La prova più schiacciante contro la religione, ogni religione, è che non è scelta ma imposta. Pochi credenti scelgono di credere in una religione autonomamente, da adulti. Molti sono introdotti al Dio locale dalla famiglia, senza scelta o dibattito: la mente di un bambino assorbe, non fa ragionamenti critici. Se tutti intorno a lui gli dicono di credere a Dio, lui ci crederà. E penserà che è stato lui a volerlo.  Il macchinario dogmatico risponde con la “fede”, ossia credere in qualcosa senza prove. Mi dirai: certo, la religione per definizione non è dimostrabile, bisogna credere. E allora perché dovrei credere in Gesù e non nei folletti? Cosa c’è di diverso?

Questo è tristemente evidente dalla relazione fra la religione prevalente in una comunità e la “decisione” di un bambino su quale Dio scegliere. In Italia, un bambino nato in una famiglia cattolica diventerà cattolico. In Egitto, musulmano. In Thailandia, buddista. Dio ha il monopolio: non viene data la possibilità di scegliere, non ci sono esibizioni di prove o confronti fra religioni. Una volta che la credenza è imposta, l’inconscio fa il resto: elimina ogni prova contraria al preconcetto.

4 – Scienza

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“‘Scientificamente provato’ è un ossimoro: un pilastro della scienza è lasciare aperta la porta per i dubbi.”

– Carlo Rovelli

Abbiamo parlato di religione, parliamo di scienza: anche quella è lontana dalla perfezione.

Credo che il mondo sarebbe un posto migliore se le persone iniziassero a fidarsi della scienza, invece che dei 3 punti sopra citati. D’altra parte, queste persone qualcosa di giusto lo dicono: la scienza non è perfetta. Né lo sarà mai. Gli scienziati sono esseri umani e, come tali, con un inconscio che ogni tanto gli tira brutti scherzi. Newton, non contento di aver scoperto il movimento dei pianeti, ha passato un sacco di tempo a cercare di trasformare il piombo in oro.

Un secolo fa, i luminari della scienza erano convinti che la forma della testa fosse un indicatore affidabile dell’intelligenza del soggetto. Gli esseri umani non sono perfetti, anche quando hanno un “Dott.” davanti al loro nome sbagliano.

Per quanto imperfetta, la scienza è ad oggi il sistema migliore che abbiamo di capire il mondo. Se ti ammali, hai più possibilità di essere curato da un medico che da uno sciamano animista. Forse la cura medica non è perfetta, ma è molto meglio di un infuso di finocchio e una danza intorno al fuoco per vincere il favore di Ifrit.

La scienza si basa sull’errore: guardare qualcosa, notare che non va bene, cercare di migliorare. Da lì qualcun altro prenderà il lavoro e farà un altro passo. “Scientificamente provato” è un “probabile”, più che un “sicuro”. Il metodo scientifico consiste nel:

  • Uno scienziato pubblica un’ipotesi.
  • Tutti gli altri scienziati al mondo cercano di distruggerla.
  • Se l’ipotesi regge, probabilmente è giusta e diventa una teoria.

Lo so, sarebbe bello se tutto fosse più semplice, se gli ingegneri fossero infallibili. Ma questa è la realtà: la scienza è imperfetta, ma rimane anni luce meglio delle alternative.

Soprattutto, diffida quello che viene detto da uno scienziato singolo. La sua opinione vale quanto la tua, ha le sue credenze, i suoi interessi. Laurea o no, rimane una persona. Credi a qualcosa solo quando è dimostrato da così tanti studi che è improbabile (non impossibile) sia sbagliato.

Alcuni siti utili