Le tecniche per essere felici con te non funzionano? Ecco perché

Una delle domande più comuni che ricevo è: cosa devo fare per essere felice?

Una possibile risposta.
Una possibile risposta.

Anche io me lo chiedevo, qualche tempo fa. Leggevo articoli intitolati:

  • 7 tecniche per essere più felice
  • 4 suggerimenti per una vita più serena
  • Come raggiungere la felicità in 3 passi

Li leggo, e c’è qualcosa che manca. Sono consigli utili, anche io ne ho parlato in questo articolo, ma c’è un errore di fondo. Un  errore commesso da tutti.

Il grave errore delle tecniche per essere felici

Nell’inconscio sono radicati certi assiomi: credenze date per scontate, non le metti in dubbio. Alcune sono:

  • La gravità mi spinge in basso.
  • Il sole è caldo.
  • L’acqua è bagnata.

Non ti fermi a pensare se queste affermazioni siano vere o false, le dai per scontate perché è “ovvio” che sia così.

Molti assiomi sono indispensabili, perché liberano la mente dai pensieri inutili permettendoti di concentrarti su altro. Ma quando alcuni assiomi sono sbagliati, la mente si basa su dei principi sbagliati per trarre le sue conclusioni.

Se fossi convinto che il fuoco non brucia, continueresti a scottarti: gli assiomi non vengono sradicati nemmeno dalle prove empiriche. Lo stesso succede quando leggi un articolo su come essere felice, applichi le tecniche ma non cambia niente: un assioma è sbagliato e, fin quando non lo correggi, puoi sognarti la vera felicità.

Da dove viene la felicità?

Chieditelo.

Perché alcune persone sono felici, e altre no? Indipendentemente dal patrimonio, lavoro, hobby, famiglia, successo.

Le statistiche dicono che le persone sposate sono in media più felici dei single. Ma ci sono single felici e sposati infelici, quindi non è un fattore determinante.

Negli Stati Uniti, lo stipendio che rende più felice è l’equivalente di 60.000 euro per nucleo familiare, sopra o sotto cominci ad avere problemi. Ma c’è gente povera più felice di persone in questa fascia di reddito, quindi nemmeno questo è un fattore determinante.

Una legge è tale quando è vera sempre se certe condizioni si verificano, e falsa sempre quando non si verificano. Esiste una legge per la felicità?

Un singolo elemento che quando si verifica ti rende una persona felice, e quando manca ti fa sentire insoddisfatto e infelice?

In una parola: sì.

La legge della felicità

L’assunto sbagliato sul quale basi la ricerca della felicità è: la felicità arriva dall’esterno. Sarai felice quando:

  • Avrai trovato il lavoro che ti piace.
  • Avrai un reddito adeguato.
  • Ti sarai sposato.
  • Avrai più amici.
  • Avrai scalato il K2.
  • Il tuo partito vincerà le elezioni.
  • I tuoi meriti ti verranno riconosciuti.
  • Avrai sistemato quel problema con il tuo vicino.

O provi con tecniche inutili.

Sono tutti avvenimenti esterni. Succede qualcosa che risolve i tuoi problemi, e improvvisamente sei felice. Salvo il fatto che non esiste un singolo episodio che può cambiare la tua vita: è la teoria del cambiamento.

La felicità non è un avvenimento esterno, ma interno.

Felicità significa essere in pace con te stesso, sicuro delle tue qualità, saldo nei tuoi principi. Felicità e successo derivano da un lavoro interiore che poi si riflette sul resto del mondo: cercare la felicità senza un cambiamento interiore, ma inseguendo solo vuoti avvenimenti esterni, è come pretendere di far crescere una quercia sui sassi.

Sii felice in cose che appartengono a te, che non sono vincolate all’esterno. Cose come:

  • Scrivere un bel racconto.
  • Disegnare.
  • Meditare.
  • Correre.
  • Guardare il tramonto.

Basarti sugli avvenimenti esterni significa prendere in prestito il lavoro degli altri per la propria felicità: non la stai creando, solo prendendo in prestito. Dovrai restituirla.

Quando compri l’oggetto dei tuoi desideri, per quanto sei felice? Passata l’euforia del momento, ti abitui e ritorni ai problemi quotidiani. Quelle nuove cuffie ti hanno reso più contento per qualche settimana, poi hai dovuto restituire la felicità che hai preso in prestito.

Quindi: come faccio a essere felice?

Primo: scordati di essere felice grazie ad avvenimenti esterni. È una bella scusa: se solo X succedesse, sarei a posto. Non è colpa mia, perché non posso controllarlo.

È una semplice via di fuga: scarichi la responsabilità a qualcosa che non puoi controllare, così non ti senti in colpa per i tuoi insuccessi. È un ragionamento comune: il classico scaricabarile.

Ma la felicità è un processo interno, che puoi controllare. È nelle tue mani. Non devi raggiungere un obiettivo o aspettare un avvenimento, puoi essere felice senza beni materiali. Devi essere più sicuro di te stesso, fiducioso nelle tue capacità, inattaccabile dall’uragano di melma che è il mondo.

E mi chiederai: come faccio?

Ti sei già risposto: facendo. Fare qualcosa è la panacea contro l’infelicità. Se vuoi approfondire, ne parlo nell’articolo sulla Regola Aurea.