Sei introverso? Ecco i tuoi punti di forza, e come sfruttarli

Pensi che essere introverso sia un difetto da correggere? Credi di dover essere “curato” per non avere la propensione a gettarti nella mischia, e che stai perdendo un sacco di opportunità?

Qualche settimana fa ti ho parlato del networking, ossia l’idea che il tuo successo è direttamente proporzionale al numero di persone che conosci. Tutto vero, ma cosa fai se sei un introverso? Devi sforzarti a migliorare altrimenti puoi dire addio alla crescita personale?

Non siamo così drastici, dai. Se non conosci nessuno al di fuori della tua famiglia e hai problemi di insicurezza cronica, tanto da ostacolare ogni relazione sociale, allora forse hai un problema da risolvere. Ma se sei uno che odia la ressa, le discoteche e andare a parlare con gli sconosciuti, allora rilassati: hai anche tu dei punti di forza.

Dopo l’articolo dedicato agli estroversi, parliamo dell’altra categoria: quelli che non pogano al concerto e preferiscono stare a casa a leggere un libro.

Nell'immagine: un concerto qualsiasi.
Nell’immagine: un concerto qualsiasi.

La vera definizione di introverso

Ferma dieci persone per strada e chiedi loro di descrivere un introverso. Sentirai definizioni come:

  • Solo.
  • Incapace di relazioni sociali.
  • Con pochi amici.
  • Silenzioso.
  • Sta sempre a casa.
  • Non sa divertirsi.
  • Cupo.

E altre parole poco simpatiche. Di contro gli estroversi sono solari, pieni di amici, è un piacere parlarci insieme. Essere introversi è male, essere estroversi è bene. Giusto?

Sbagliato.

L’introversione è una caratteristica di per sé né positiva né negativa, dipende da come la usi. È come il sale in cucina: a seconda di quanto ne butti, può migliorare il sapore o distruggerlo. Piuttosto che cambiare la tua natura, puoi decidere di sfruttare i vantaggi di essere un introverso. Scoprirai che concentrandoti sulle tue forze:

  1. Tutti cominceranno a considerarti estroverso per il modo in cui interagisci con le persone;
  2. Non ti mancheranno relazioni sociali.

Queste sono le differenze principali fra le due categorie di persone.

Pensa prima di parlare

L’introverso è bravo a pensare prima di parlare. L’introverso ragiona, elabora internamente un concetto, dosa le parole in un discorso. L’estroverso al contrario dice tutto quello che gli viene in mente, e parlando elabora i concetti cambiando spesso opinione. Per un introverso questo è segno di maleducazione, perché non lascia tempo agli altri di esprimere la loro opinione.

Preferisce le relazioni consolidate

Mentre l’estroverso spontaneamente attacca bottone con chi gli capita sotto tiro ed è espansivo, si diverte a conoscere nuova gente, l’introverso preferisce rimanere entro la sua cerchia di amici che si è fatto. È più bravo ad ascoltare che a parlare, quindi le sue amicizie sono più radicate e personali anche se in numero minore. Vige il concetto del “poche ma buone”. Visto che ascoltare è una parte importante delle tue relazioni sociali, sarai più bravo a capire le persone.

Gli piace stare da solo

L’estroverso passa più tempo possibile insieme agli altri, perché è così che si diverte e si rilassa. Non gli piace stare in casa da solo, deve uscire a conoscere persone. Il suo concetto di divertimento è stare in mezzo agli sconosciuti. Mentre per l’introverso, l’idea di una giornata perfetta è da solo di fronte al camino a leggere il suo libro preferito. Si rilassa così e le relazioni sociali, per quanto facciano parte della sua vita, devono avere il loro spazio definito ed essere prive di sorprese, meglio se con suoi simili.

Fa una cosa alla volta

L’estroverso gestisce tanti stimoli diversi: fa molte cose, parla con molte persone, è sempre attivo in diverse cose. Ma l’introverso si concentra su una cosa sola, senza distrazioni, e la fa bene (evitando il pericolo del multitasking). Per questo gli estroversi hanno tante passioni che portano avanti tutte insieme, senza però eccellere in niente, mentre gli introversi fanno una cosa e diventano esperti. Nel mondo del lavoro, come ti ho detto in questo articolo, la specializzazione è una necessità per uno stipendio decente e un’occupazione stabile. Anche se il networking non è  ancora il tuo punto forte, puoi trovare lavoro più facilmente grazie a questo.

Preferisce essere in un ruolo stabilito

Infine, ed è qui che devi concentrarti, un introverso predilige i ruoli strutturati alle interazioni spontanee. Metti cento persone in una stanza con il tavolo del buffet: se nessuno si conosce, gli estroversi inizieranno a parlare fra di loro in questa situazione in cui i ruoli non sono definiti, perché sentono il bisogno di conoscere nuova gente. Ma gli introversi staranno in silenzio, controllando ogni cinque minuti il telefono per dare l’impressione che stanno facendo qualcosa ed evitare lo sguardo degli altri. Secondo le ultime statistiche, il 50-70% delle persone sono introversi o centroversi (a metà fra introversi ed estroversi).

Ma prendiamo ora queste persone e diamo loro un ruolo definito: devono fare una presentazione sul loro argomento preferito mentre gli altri ascoltano nel pubblico. Qui ti aspetti che gli estroversi siano più bravi degli introversi, giusto?

Non è detto.

Questo è un ruolo definito, dove lo speaker sa cosa fare: andare sul palco e parlare di qualcosa in cui è esperto. Ha già studiato il discorso, non deve improvvisare. Non deve stare in silenzio a riflettere su ogni parola, perché ha già letto il foglio con quello che deve dire. Quindi è spigliato, a suo agio, sa intrattenere il pubblico.

Non ci sono però solo introversi ed estroversi, ma anche la categoria intermedia dei “centroversi”, persone che condividono tratti di entrambe le categorie. Possono essere centroversi puri, introversi moderati ed estroversi moderati. C’è tutta una scala di grigi che va da introversione ad estroversione, ogni tonalità è rappresentata. Io ad esempio, sono un centroverso che propende per l’introversione. Non ci sono due persone uguali e la differenza di termini semplifica la realtà, ma non è una rappresentazione esatta.

Come sfruttare l’introversione a tuo vantaggio

L’introverso sa ascoltare, l’estroverso parlare. Le persone vogliono essere ascoltate, quindi tu focalizzati su questo punto: ascolta, elabora e rispondi. Non è nel tuo carattere conoscere tante persone, non sei obbligato a farlo. È più importante la qualità dei tuoi contatti, che il numero. Riuscirai a creare amicizie più forti e durature, sarai a tuo agio nella conversazione con il singolo piuttosto che in un gruppo dove tutti urlano. Ci sono tante persone come te, se le trovi riuscirai a connettere più velocemente.

Per conoscere gente nuova, devi ricondurre le tue interazioni a un ruolo definito in cui sai cosa fare: come in una presentazione pubblica, dai il meglio di te quando hai studiato prima il discorso. L’improvvisazione non è il tuo forte, non riesci a parlare se prima non hai elaborato il tuo pensiero.

Quando prevedi di essere in una situazione sconosciuta, trova il modo per studiarla in anticipo e capire cosa dovresti fare e dire. Non fa per te essere spontaneo, non sforzarti ad essere chi non sei. Studia a tavolino come iniziare una conversazione in ogni situazione. E non cercare di strafare: se l’estroverso può stare tutto il giorno, tutti i giorni in compagnia di altra gente e rilassarsi così, tu hai un serbatoio limitato di energia che si degrada man mano che stai con le persone. Quando è a secco non dai il meglio di te, devi ricaricarti. Lo fai da solo, nel comfort del silenzio di casa tua. Quando senti di essere vicino al limite, non sforzarti a rimanere in compagnia degli altri: non funzionerà, non è nella tua natura. Prenditi una pausa e torna all’attacco quando ti senti pronto.

Un introverso non è per forza un lupo solitario, non ha qualcosa di sbagliato: anche lui possiede punti di forza unici, che un estroverso nemmeno si sogna. Se vuoi vivere bene senza forzarti a stare in società 24 ore al giorno, puoi fare leva su delle risorse che gli estroversi non hanno.

6 regole d’oro per gli introversi

Ora che ci siamo liberati degli stereotipi che circondano gli introversi e sappiamo che non sono “sbagliati”, vediamo come sfruttare le tue differenze per avere una vita più soddisfacente e piena di amici.

1 – Vai in profondità

Non avrai mai la quantità di contatti degli estroversi, fattene una ragione. Non avrai 500+ amici su Facebook, il 90% dei quali non sai chi è. Puoi provarci, ma sarà innaturale e l’estroverso sarà sempre un passo avanti a te. Non provarci nemmeno: è inutile.

Piuttosto, pensa a sfruttare le tue capacità di ascolto, la tua volontà di trattare ogni persona con l’attenzione che si merita, per formare legami duraturi che non si dissolvono il giorno dopo. Dedica più tempo alle persone che conosci, falle sentire speciali come solo tu sai fare, e saranno loro a voler restare in contatto. Un estroverso ha milioni di contatti che non sente mai, un introverso ne ha pochi ma buoni.

2 – Trova il giusto ritmo

Un estroverso non ha una tattica quando consce gente: gli viene naturale farlo, e non capisce come gli introversi possano trovare difficile attaccare bottone con gli estranei. Se vedono una possibilità di farsi un nuovo amico, la sfruttano perché si divertono così. L’introverso guarda sbigottito e si chiede come sia possibile avere un’energia tale.

Tu devi usare una strategia pianificata in anticipo per non andare nel pallone, ma questo ti consente di ottimizzare le relazioni. Dai tempo a una persona, ci parli per un po’, resti nella tua area di comfort. Poi prendi del tempo per te, ti rilassi, resti solo. Quando ricarichi le batterie, sei pronto a ripartire. Anche se il processo con cui conosci gente nuova è lento, la tua capacità di ascoltare ti darà relazioni più profonde e soddisfacenti.

3 – Trova una situazione strutturata

Dai il meglio di te quando puoi concentrarti sulle tue parole, studiare la situazione e agire dopo esserti preparato. L’estroverso non pensa, queste cose gli vengono naturali. Pianificando, puoi raggiungere un livello più elevato: una conferenza tenuta da un introverso è più schematica e ragionata, il che è un vantaggio. In molti nemmeno si accorgono che quello al microfono è un introverso, perché è nella sua zona di comfort. Eliminare la paura di parlare in pubblico non ha nulla a che fare con diventare estroverso.

Dai una struttura alle tue interazioni: crea una cornice entro la quale puoi lavorare come piace a te, con ruoli definiti. Se vuoi conoscere nuove persone, prima trova un punto di contatto: ad esempio fai il volontario per una causa che ti piace, così incontrerai gente simile a te. Attaccare bottone sarà semplice perché giorno dopo giorno incontrerai sempre le stesse persone, avete qualcosa di cui iniziare a parlare, e ti sentirai a tuo agio grazie al fatto che è una conversazione privata con una persona sola che già in parte conosci.

4 – Arriva presto agli eventi

Quando sei invitato a una festa o evento pubblico, arriva prima. Se arrivi quando l’organizzatore sta ancora preparando, offri di dare una mano: all’altro farà piacere e non c’è tutta la calca che ti impedisce di dare sfoggio alle tue qualità. Ricorda che meno persone ci sono, meglio ti esprimi.

Più l’evento si riempie, meno sei nella tua zona di comfort. Prima arrivi, più hai una finestra larga per poter interagire con le persone prima che la situazione diventi troppo caotica per piacerti.

5 – Stabilisci quello di cui vuoi parlare

Gli estroversi non hanno problemi a parlare della loro vita privata, condividono informazioni personali e te le chiedono come se fosse roba normale. Io in questo sono estroverso: qui sul blog condivido in ogni articolo informazioni personali con degli sconosciuti di cui non ho mai visto la faccia. Ma per molti la linea della privacy è più alta, non vogliono parlare di certe cose.

Non offenderti quando un estroverso ti chiede qualcosa e tu non vuoi rispondere perché è una domanda troppo personale. Per lui è normale, è in buona fede. Scegli di non rispondere e porta avanti la conversazione come se nulla fosse. Usa una di queste frasi:

  • Difficile da dire, e tu?
  • Non ricordo.
  • Sì, e tu?
  • Prova a indovinare.
  • Preferirei non parlarne.
  • Dipende.
  • Preferisco non pensarci.
  • Hmm, dovrei pensarci.
  • Ah, quello! Guarda, meglio parlare d’altro…

6 – Non prendere decisioni avventate

L’introverso è in difficoltà quando deve prendere decisioni sotto pressione: non significa che non è capace a scegliere, solo che deve rifletterci per un po’. Per questo dovresti riservarti del tempo per pesare i pro e i contro di una decisione importante, senza lasciarti trascinare dagli altri. Gli estroversi ti faranno pressione non perché vogliono convincerti di qualcosa (non sempre almeno), ma perché per loro è normale prendere decisioni su due piedi, d’istinto. Tu rifiuta educatamente e senza offenderti, poi pensaci tutto il tempo che vuoi prima di scegliere.

Ad esempio, ti invitano a uscire ma tu non hai voglia: un estroverso non si capacita di questa cosa, perché lui se non esce si annoia. Invece che tergiversare e dare filo all’estroverso, che ti metterà pressione al punto da farti dire un sì di sfinimento, specifica che non ne hai tanta voglia al momento e se cambi idea gli farai sapere. Non vergognarti di questa tua caratteristica, voler stare da solo non è una colpa!

Conclusione

Che storia è questa, che gli introversi sono peggio degli estroversi. Non mi piace, vediamo di cambiare atteggiamento.

Sono due categorie di persone distinte, con molte tonalità di grigio in mezzo. Sia introversi che estroversi hanno pregi e difetti, punti di forza e di debolezza. Da una parte dovresti cercare di migliorare la tua abilità a conoscere persone nuove, dall’altra hai una capacità di ascolto e di coltivare relazioni profonde che l’estroverso non ha. Aspetti considerati negativi, tratti che secondo alcuni sono un difetto degli introversi, meritano di essere rivalutati: voler stare a casa da soli non è un male, meglio leggere un buon libro che andare in giro a fumare e bere come dannati, giusto?