Il terrorismo psicologico di mamma e papà

L’idea per questo articolo mi è venuta rispondendo all’email di un utente di Mindcheats, che quest’anno ha l’esame di maturità. Gli ho detto: in bocca al lupo, e stai tranquillo che non è chissà cosa!

Andando con la mente alla maturità, ho iniziato a pensare a quanto fossi stato teso per quella che era solo una formalità. Con un minimo di sano studio e una carriera scolastica entro la sufficienza, venire bocciati è praticamente impossibile. Non dico essere dei secchioni, io stesso galleggiavo poco più alto del mitico 6!

A sua  volta, questo mi ha fatto pensare a tutte le volte che mi sono sentito tesissimo e preoccupato senza motivo. Chi ha menzionato il primo giorno di liceo? 😀

E da lì, ecco balenarmi in mente l’idea per questo articolo. I genitori che, consciamente o inconsciamente, mettono pressione ai figli per eventi che, tutto sommato, non hanno grande peso.

Adesso che sei alle scuole medie dovrai iniziare a studiare! Ora che sei arrivato al liceo il tempo di giocare è finito! Guarda che la maturità è il tuo primo vero esame! Quando inizi l’università non hai più tempo per le tue passioni! Quando inizierai a lavorare rimpiangerai la scuola!

Sarà, ma queste previsioni degne di Nostradamus io non le ho viste avverate. Creano un’inutile preoccupazione che, secondo me, non ha molto senso di esistere.

Perché non è la fine del mondo

A dire la verità, se valutassimo l’andamento della nostra giovinezza in maniera totalmente oggettiva, ci accorgeremmo che in effetti c’è un lento passaggio dalla spensieratezza giovanile al mondo “dei grandi”. Problema: noi non siamo degli osservatori oggettivi. E meno male!

Il cervello si modifica e si adatta molto velocemente alle nuove condizioni di vita. Il passaggio dalle elementari all’università si verifica in un decennio, non in un giorno. Pensaci un attimo: se per qualche magica ragione appena finito l’esame di quinta elementare fossi stato teletrasportato direttamente all’università, come avresti reagito?

Beh, io avrei reagito male assai. Non fosse altro che io al liceo mi sono divertito un sacco. 😀 Il carico di studio e di responsabilità è effettivamente molto diverso, e serve sviluppare una serie di capacità per sopravvivere nel nuovo ambiente. Capacità che, a 10 anni, difficilmente si hanno (bambini prodigio a parte 😉 ).

Ma la cosa bella è che il cambio è graduale, e la mente ha tutto il tempo di adattarsi alla situazione precedente prima di passare alla successiva. Insomma: a livello oggettivo i grandi sconvolgimenti predicati dai genitori hanno senso, a livello soggettivo no. Un osservatore esterno percepisce il cambiamento molto più di chi lo sta vivendo, perché ha un punto di vista più obiettivo

Io me ne sono reso conto piuttosto tardi perché nessuno me l’ha detto, se avessi avuto un Mindcheats da leggere cinque anni fa avrei preso la vita molto più alla leggera. 😀

E tutto ciò a cosa mi serve?

Okay, bella la parte romanzata delle mie esperienze di vita, ma in soldoni qual è un consiglio che puoi applicare fin da oggi?

Ho notato che molti dei lettori di Mindcheats sono in quinta superiore (almeno a leggere le mail che mi arrivano). Se sei uno di questi, il mio consiglio è: smettila di preoccuparti! La maturità non ti cambierà la vita. Anzi sì, lo farà, ma quando ci arriverai scoprirai che non è poi così tragico? E poi, chi ha detto che il cambiamento è negativo?

Se ancora non sei convinto, leggi come ho superato la maturità senza fatica né stress e ti sentirai subito meglio.

Se il problema della maturità non ti tocca ancora (o non ti tocca proprio più), allora prendi e applica questa massima a tutte le aree della tua vita: cambiare una data situazione poco alla volta farà sì che tu non te ne accorga nemmeno.

Come puoi applicare questo principio nella vita di tutti i giorni? Il metodo scontato, ma tutto sommato ancora il più efficace, è quello di smettere una cattiva abitudine. Con calma e senza fretta, altrimenti rischierai di ricominciare peggio di prima. E per questo esiste una tecnica efficace fatta apposta per aiutarti a proseguire a piccoli passi: spezzettare gli obiettivi.

È il tuo momento

È stata l’email di un lettore che mi ha dato lo spunto per questo articolo, e senza aver letto che su Mindcheats ci sono parecchi “studenti disperati” non avrei mai pensato di scrivere un post del genere.

Per questo i tuoi commenti sono molto importanti: fammi sapere cosa ne pensi di questo articolo nel box qui sotto! Se sei uno studente, come prosegue la tua carriera scolastica? Ti sei mai trovato in una situazione nella quale hai provato tensione senza una ragione effettiva?