Come mettere fine alla paura di parlare in pubblico

Il pubblico inizia ad applaudire mentre voi salite sul palco, i proiettori puntati su di voi e centinaia di sguardi fissi mentre vi posizionate il microfono. Il rumore lentamente cessa, e tutti restano in silenzio in attesa che iniziate a parlare.

presentazione in pubblico
Una situazione nella quale prima o poi tutti si trovano: dover parlare in pubblico.

Provate ad immaginarvi in questa situazione: cosa provate? Vi sentite a vostro agio o invece siete terrorizzati alla sola idea? Alcune persone hanno la fortuna di riuscire a parlare in pubblico senza problemi, altri invece no. Se siete nel secondo gruppo, non disperate! Perché anche se non vi viene naturale, l’ansia di parlare in pubblico si può superare, non importa quanto sia grande o importante la platea che state per affrontare. Con questo articolo ho intenzione di iniziare un “filone” che porterò avanti nel tempo riguardo all’argomento, e oggi partiamo subito con alcuni trucchi che ridurranno sicuramente la vostra agitazione.

1 – Imparate a memoria il vostro discorso. Anche se vi è concesso portare degli appunti, non fateci mai troppo affidamento. Non solo perché una semplice lettura risulterà molto noiosa alla platea, ma anche perché se sapete già alla perfezione quello che dovete dire vi leverete un pensiero dalla testa. Avete presente come i grandi pianisti non abbiano lo spartito di quello che suonano durante i concerti? Il motivo è lo stesso: non volete occupare la vostra mente a leggere quando invece potete semplicemente imparare il discorso prima. Se la presentazione è molto lunga, cercate quanto meno di avere un’idea di quello che dovete dire, e portatevi dietro solo una mappa mentale. Tenere la mente sgombra, senza affollarla con pensieri inutili, deve essere in cima alle vostre priorità.

parlare allo specchio
Parlare allo specchio è il metodo migliore e più semplice per allenarsi nei discorsi.

2 – Ripetete le cose ad alta voce, allo specchio. Perché sapere un discorso a memoria è una cosa, ma saperlo dire è un’altra! Spesso il “vuoto” che si ha mentre si enuncia un monologo, per quanto ben studiato, è causato proprio da questo: l’area per il pensiero mentale e l’area verbale sono completamente distinte nel cervello, quindi bisogna esercitarle entrambe prima del grande giorno. Difatti, tramite una ripetizione costante, si creeranno dei ponti neuronali che renderanno l’esecuzione del compito (in questo caso fare un discorso) più agevole. Lo specchio è anche lui importante, perché così vi allenerete mentre qualcuno vi sta guardando (poco importa se è la vostra immagine riflessa).

parlare al microfono
Il microfono è uno dei peggiori nemici dell’oratore dlettante: fate attenzione!

3 – Se ne userete uno, occhio al microfono! Se (come probabile) non avete la possibilità di esercitarvi a parlare con un microfono, sappiate che almeno per i primi minuti sentire la vostra voce amplificata potrebbe abbassarvi di molto la concentrazione. La sensazione è abbastanza strana e a tratti sgradevole, quindi tenetene conto e cercate di non farvi sorprendere troppo. Magari potete provare a recuperare un microfono per il computer e parlarci dentro mentre riascolta te con delle cuffie la vostra stessa voce.

4 – Ridicolizzate la platea. Cosa che funziona veramente benissimo se di fronte avete gente di un certo spessore, come professori universitari o ricercatori. Un metodo semplicissimo per farlo è… Immaginarseli nudi! E nella vostra mente cercate di farlo nel modo più buffo possibile, estremizzando quelli che presumete siano i loro difetti. Se vi scappa qualche sorriso involontario, allora siete sulla strada giusta! Un altro metodo è immaginarseli tutti vestiti e dipinti da clown, compreso il naso rosso e le scarpe lunghe a banana. Questi non sono che due suggerimenti, ma voi fate pure galoppare la fantasia!

5 – Fissate solo una persona. Non è proprio il massimo quando si parla di intrattenere il pubblico, ma vi toglie un altro pensiero dalla testa. Visto che da qualche parte dovete guardare, la cosa migliore da fare è prendere a caso qualcuno della platea e fissare solamente lui (o lei) per la durata della presentazione. Se per qualche ragione dovete distogliere lo sguardo (ad esempio date un’occhiata ai vostri appunti), tornare sulla stessa persona vi fornirà un’utile ancora di salvataggio. Se vi sentite a vostro agio, è meglio cambiare persona da fissare almeno qualche volta, ma se non vi sentite sicuri potete fare a meno. Ricordate che la mente umana cerca naturalmente il contatto visivo con altre persone e soprattutto si concentra su quello che pensa essere il pericolo più immediato (in questo caso il vostro auditorium), quindi in questo modo prendete due piccioni con una fava sola.

6 – Non cercate di strafare. Online potrete leggere migliaia di consigli e tecniche per rendervi una persona carismatica che sa tenere l’attenzione del pubblico dal primo all’ultimo secondo. Il problema è che presuppongono tutti una cosa: che siate a vostro agio quando l’attenzione è puntata su di voi. Parlare bene in pubblico è una cosa complicata, se provate a farlo quando tremate alla sola idea di salire sul palcoscenico rischiate di fare un pasticcio. All’inizio puntate a fare le cose più semplici, poi con l’esperienza potrete man mano migliorare sempre di più.

7 – Familiarizzate con l’ambiente. Se vi è concesso, è consigliabile andare nel punto nel quale dovrete tenere il vostro discorso. Guardatevi in giro, abituatevi all’ambiente, così quando sarà il momento vi sentirete quasi “a casa”.

8 – L’inizio è la parte più difficile. Man mano che parlate, vi renderete conto che la tensione si allenta: dopo pochi minuti vi renderete conto che avevate ingigantito a dismisura le vostre paure, e che alla fine non sta andando così male come vi eravate immaginati. Pian piano acquisterete scioltezza e il vostro discorso ne gioverà. Molto bene! Fate tesoro di questa esperienza, e ricordatevene per la prossima volta.

applauso
Non vi preoccupate, perché alla fine del vostro discorso succede sempre più o meno questo.

E così anche per oggi siamo arrivati alla conclusione. Queste linee guida potrebbero essere sviscerate ancora di più, ma sarebbe addirittura dannoso farlo: per le prime volte l’obiettivo è quello di mantenere le cose semplici, se inizio a fare descrizioni chilometriche vado contro a questo principio basilare! Quindi anche per le informazioni vale il detto “poche ma buone”, se vorrete affinare ancora di più la tecnica restate sintonizzati su queste pagine, perché nelle prossime settimane vi spiegherò come diventare dei brillanti oratori!

Per concludere, una domanda a tutti voi che leggete questo blog: qual è il vostro rapporto con il palco? Vi considerate dei bravi oratori o no? Aspetto fiducioso i commenti! 😉